“Trying”: la seconda stagione della serie Apple TV+, tra humor e drammi

Nikki e Jason alle prese con il difficile processo dell'adozione e le sfide di diventare "adulti"

Una serie ideata da Andy Wolton. Con Rafe Spall, Esther Smith, Imelda Staunton, Ophelia Lovibond, Oliver Chris. Commedia. Regno Unito. 2020-in produzione

 

A distanza di un anno – e che anno! -, la serie “Trying” torna su Apple TV+ con i nuovi episodi, per continuare a raccontare la storia di Nikki e Jason, trentenni e genitori molto poco conformi ai modelli proposti dalla società di oggi, soprattutto da quella inglese.

Se la prima stagione (qui la mia recensione) aveva svelato al pubblico il mondo complesso e intricato delle adozioni, la seconda continua ad approfondire i complessi processi e meccanismi di questo procedimento, esplorando ancora di più i meandri emotivi e caratteriali dei suoi personaggi.

Dopo una burrascosa udienza per dimostrare la loro idoneità, Nikki e Jason sono ora alle prese con la seconda fase del processo: trovare un bambino da adottare. Con la solita melancolica ironia che li caratterizza, i due abbracciano ancora di più la loro scelta, senza però togliere spazio alla crescita come coppia e come individui.

Nonostante un visibile invecchiamento degli attori, è un piacere ritrovare questi personaggi e vivere le loro emozioni. Se Rafe Spell ed Esther Smith avevano fatto scintille già nella prima stagione, qui confermano il loro talento, dimostrando una grande sinergia di coppia unita a carisma, humour e una buona dose di autoironia.

Dal punto di vista della sceneggiatura, si avverte la presenza di una storia personale e sentita nella penna di Andy Wolton, che riconferma la sua grande abilità nel gestire i dialoghi in modo credibile, divertente e, al contempo, interessante. La capacità dell’ideatore di parlare di emozioni con grande veridicità è davvero la chiave del successo di questa serie.

Riusciranno Nikki e Jason a diventare genitori, nonostante tutto? Riusciranno a superare gli ostacoli che la natura e il sistema gli pone di fronte? Ma soprattutto, che adulti diventeranno, ora che la prospettiva di avere un bambino li costringe a mettere le cose in prospettiva? Come sempre, le risposte arriveranno attraverso una rottura delle convenzioni e degli stereotipi, che è un po’ la forza motrice di “Trying”.

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