di Anna Sarcina
Prende il via oggi, 10 maggio, la XXXI edizione del Salone Internazionale del libro di Torino, che animerà i padiglioni di Lingotto Fiere, la città piemontese e i paesi della cintura fino a lunedì 14 maggio.
Quest’anno, al Salone, ci sarà tutta l’editoria italiana – i grandi gruppi e i soggetti indipendenti -, una conferma dell’importanza che la kermesse torinese ha saputo conquistare nel corso della sua storia.
Tante le conferme – i progetti tematici (qui trovate un approfondimento), Festa Mobile, le collaborazioni con giornali e centri culturali -, tante le novità interessanti. Per iniziare a organizzare il viaggio a Torino, ecco tutto quello che c’è da sapere sull’edizione numero 31 del Salone.
IL TEMA E LE 5 DOMANDE
Il tema dell’edizione 2018 è il futuro, il mondo che ci aspetta, un giorno tutto questo. Alle migliori menti del nostro tempo – non solo scrittori ma scienziati, artisti, economisti, musicisti – è stato chiesto di rispondere a 5 grandi domande, fondamentali per definire come sarà il tempo che ci aspetta.
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Chi voglio essere? La nostra identità è in continua costruzione. Nell’epoca del culto di sé, chi aspiriamo a essere? Che rapporto c’è oggi tra l’essere se stessi, il conoscere se stessi e il diventare se stessi?
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Perché mi serve un nemico? I confini ci proteggono oppure ci impediscono di incontrarci e cooperare? Come e perché li tracciamo? Abbiamo bisogno di costruirci un nemico per poter sperare di non averne?
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A chi appartiene il mondo? Tra cent’anni la nostra Terra potrebbe essere meno accogliente di oggi. La forbice tra ricchi e poveri si allarga. Il lavoro si trasforma e può ridursi. Milioni di persone sono costrette a lasciare la propria casa. Di chi è il mondo? Chi deve prendersene cura?
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Dove mi portano spiritualità e scienza? Scienza e religione hanno dato forma alla nostra storia e al nostro pensiero. Ma sono state usate anche come strumenti di oppressione. C’è oggi una promessa di cambiamento e di futuro nella spiritualità delle religioni, nel rigore nelle scienze? O altrove?
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Che cosa voglio dall’arte: libertà o rivoluzione? La creazione artistica può bastare a se stessa? O deve porsi l’obiettivo di cambiare le cose? Libertà O rivoluzione: cos’è l’arte, e che cosa deve e può dare a tutti noi?
Le risposte stanno arrivando nella forma espressiva che gli interpellati preferiscono (testi, immagini, tracce audio e video). Verranno divulgate in diverse forme durante i giorni del Salone e nelle settimane precedenti. Una quindicina di contributi diventeranno podcast audio grazie alla collaborazione con Audible, che affiderà alla voce dei suoi attori la lettura di alcuni di essi.
LA FRANCIA PAESE OSPITE
Se nel 2017, con Another Side of America, si è compiuto un approfondimento sugli Stati Uniti, quest’anno il Salone si concentra sul continente europeo. E lo fa ragionando su un Paese che, da una parte, ha una fortissima tradizione culturale che difende e valorizza in modo esemplare, e dall’altra è stato al centro in questi anni di tensioni e di traumi che, proprio grazie a quella tradizione culturale, sta riuscendo a elaborare. Ma nel 2018 cadono anche i 50 anni dal 1968, per questo la sezione di approfondimento porta il nome di Maggio Francese.
A Torino sarà presente una consistente delegazione di autori francesi, tra cui spiccano Antoine Volodine ed Edgar Morin. Ci sarà una libreria francese dedicata alla letteratura e ai libri in lingua originale e molte iniziative in ambito letterario, musicale e cinematografico.
I GRANDI OSPITI
Il programma non è stato ancora svelato integralmente, ma iniziano a circolare i primi nomi. Sarà a Torino la scrittrice romena di lingua tedesca Herta Müller, premio Nobel per la letteratura nel 2009; Javier Cercas, che terrà una lezione sul concetto di Europa; l’americana Alice Sebold che nel 2002 ha debuttato con “Amabili resti“, il più grande successo di un romanzo d’esordio dai tempi di “Via col vento”; il messicano Guillermo Arriaga, che ha anche sceneggiato alcuni film del regista Oscar Alejandro González Iñárritu (Babel, 21 grammi, Amores Perros).
Per la prima volta dopo 23 anni tornerà in Europa occidentale l’intellettuale dissidente russo Eduard Limonov, tornato di recente in possesso del proprio passaporto. E Dori Ghezzi, una delle madrine delle Cinque domande, al centro del film in due puntate “Fabrizio De André – Principe libero” interpretato da Luca Marinelli (qui la recensione) e in uscita col suo libro per Einaudi.