“Pose”: dal 30 ottobre su Netflix Italia la seconda stagione della serie

Nella New York di fine anni '80 prende piede la "ball culture" e le sfide tra componenti delle "case"

di Michela Mafessoni

 

Una serie ideata da Steven Canals, Brad Falchuk, Ryan Murphy. Con Mj Rodriguez, Dominique Jackson, Indya Moore, Angel Bismark Curiel, Billy Porter, Ryan Jamaal Swain. Dramma. USA. 2018-in produzione

 

Torna oggi, 30 ottobre, su Netflix con la seconda stagione composta da dieci episodi la serie “Pose”, ideata da Ryan Murphy, Brad Falchuk (famosi per “Glee” e “American Horror Story”) e Steven Canals.

Al centro della storia la quotidianità della comunità LGBT, prevalentemente nera, nella New York di fine anni ‘80, che tra il tentativo di essere accettata e quello di condurre una vita dignitosa trova la rivalsa nella cosiddetta “ball culture”, e nel sistema delle “case” (houses).

Nonostante le diverse sottotrame, “Pose” si concentra su tre personaggi in particolare – Blanca (Rodriguez), Angel (Moore) ed Elektra (Jackson), tutte e tre interpretate da attrici transgender.

La seconda stagione inizia nel 1989 e si conclude nel 1990, con l’uscita del singolo “Vogue” di Madonna, evento molto significativo per la comunità LGBT.

Nella prima stagione è stato ampiamente toccato il tema dell’AIDS, mostrando come all’interno della comunità non fosse chiara la gravità della malattia né l’importanza dei metodi contraccettivi per evitare di contrarre il virus.

Non sono mancate velate accuse all’allora governo Regan, reo di aver sottovalutato l’epidemia e messo quasi volontariamente a rischio gli omosessuali. Nella seconda stagione, invece, entra in campo un nuovo “soggetto”, la Trump Corporation. Vista la vis polemica di Murphy & co. chissà che questo non voglia sottendere a qualche strale lanciato verso l’attuale Presidente.

Confermato quasi in blocco il cast, eccezion fatta per Evan Peters (Stan Bowes) e Kate Mara (Patty Bowes, moglie di Stan). Sulle loro sorti ha fatto chiarezza Steve Canals, che ha dichiarato che il personaggio di Stan è stato funzionale alla crescita di Angel, ma è esaurito il suo “lavoro”. Escluso quindi, almeno per adesso, un ritorno di fiamma tra i due.

 

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