Una serie ideata da Stephany Folsom. Con Camryn Jones, Riley Lai Nelet, Sofia Rosinsky, Fina Strazza, Adina Porter. Sci-fi. USA. 2022-in produzione
Basata sulla serie a fumetti omonima scritta da Brian K. Vaughan e disegnata da Cliff Chiang, pubblicata tra il 2015 e il 2019, “Paper Girls” è un’avventura fantascientifica di formazione che segue quattro ragazze di una piccola città le cui vite cambiano per sempre quando vengono trascinate in una guerra del tempo.
È il 1988. Halloween è finito solo da poche ore e le paper girls chiamano quel momento “notte infernale” perché molti adolescenti sono ancora in giro per le strade e non hanno problemi a molestarle. Erin, Tiff, Mac e KJ decidono di fare squadra e finire i loro percorsi di consegna dei giornali insieme. L’incontro con misteriosi viaggiatori venuti dal futuro cambierà per sempre le loro vite.
Nonostante gli elementi fantascientifici di base e quella vena nostalgica degli anni ’80 che ultimamente va tanto di moda, la serie “Paper girls”, così come i fumetti originari, parla di un argomento universale e sempre attuale: cosa significa avere 12 anni, con le paure e le incertezze legate al percorso di crescita e all’incognita del futuro. E le giovani protagoniste danno il meglio di sé quando affrontano ciascuna il proprio coming of age.
Non altrettante graffiante l’estetica della serie. Il fumetto è vivace e colorato, mentre qui la fotografia, nonostante si tratti di una produzione Prime Video, risulta spesso insipida ed scadente, in particolare per ciò che riguarda l’utilizzo della CGI, i costumi e le location futuristiche.
“Paper Girls” è stata promossa come una sorta di risposta di Amazon alla netflixiana “Stranger Things”, con un gruppo di ragazzine che affrontano strani eventi negli anni ’80, ma il paragone non è calzante. Visto il focus sui viaggi nel tempo e lo stile, questa serie sembra più vicina a titoli come “Ritorno al futuro”, “Quantum Leap” o “Stand by me”.
Non è tutto da buttare, ma dopo la prima stagione possiamo dire che i fumetti sono nettamente migliori. Qui si perde qualcosa, in termini di potenza espressiva, estetica e carica innovativa. Giudizio sospeso, aspettando sviluppi.