Una serie ideata da David Farr. Con Esme Creed-Miles, Mireille Enos, Joel Kinnaman, Dermot Mulroney. Azione, drammatico. USA. 2019-2021
Hanna è una ragazzina di 15 anni che vive con Erik, l’unico uomo che abbia mai conosciuto e che crede suo padre, in una parte remota di una foresta in Polonia. Un tempo Erik reclutava giovani donne in gravidanza all’interno del programma della CIA, nome in codice UTRAX, dove il DNA dei bambini veniva migliorato così da creare dei super soldati. Dopo essersi innamorato di una di queste donne e aver salvato la figlia di lei, Erik è scomparso. Il programma è stato chiuso, i bambini eliminati. Eirk e Hanna vivono nascosti nella foresta da 15 anni. Ma adesso l’agente della CIA Marissa è sulle loro tracce…
Tra dramma, mistero, thriller e imprevedibilità, Hanna (Creed-Miles), l’assassina adolescente addestrata dal programma Utrax, porta a termine il suo percorso di crescita, soprattutto emotiva, nella terza e ultima stagione della serie omonima, disponibile dal 24 novembre su Prime Video.
La serie, basata sul film omonimo di Joe Wright del 2011, nel corso del tempo si è progressivamente affrancata dal suo modello di partenza. Nella prima stagione il soggetto del film è stato ampliato, con Hanna e Marissa (Enos) alleate; nella seconda si è approfondito l’intrigo intorno al misterioso Utrax. E adesso, nella stagione conclusiva, viene svelato il fine ultimo del programma…
Continuando ad esplorare temi come la femminilità, il potere dell’identità e il concetto di natura contro cultura, “Hanna” vive soprattutto grazie al rapporto d’amore/odio del duo Hanna-Marissa: è nelle loro interazioni e nei loro sentimenti che lo show trova terreno fertile per ampliare il suo universo e per avviarsi verso la sua – tutto sommato degna e “giusta” – conclusione.
Riconfermato il mix tra azione e teen dramma in sei episodi che sono sicuramente i più oscuri visti fino a oggi, anche nella fotografia. La protagonista porta a compimento il suo percorso di formazione e crescita, lasciandosi alle spalle la giovinezza per diventare una donna che sa esattamente quello che vuole.
Il finale non è lieto ma agrodolce, il che ci sembra in linea con la vita della protagonista. Hanna è da sempre una sopravvissuta e ha subito troppe tragedie per chiudere la sua storia con un trionfo totale. Nell’ultima battaglia torniamo nella foresta, dove tutto ha avuto inizio, e questo ci dà la sensazione di un cerchio che si chiude. Un addio calibrato per un bel personaggio.