Cartoline dal London Film Festival | La prima volta non si scorda mai (?)

Tutto pronto per il primo festival che seguirò in qualità di inviata e non solo di caporedattrice

Ebbene ci siamo. Dopo anni – almeno cinque, se la memoria non m’inganna – passati a vivere i Festival del cinema italiani e internazionali per interposta persona, passando da remoto i pezzi dei miei baldi redattori, adesso tocca a me metterci la faccia, e la penna. E devo dire che non vedo l’ora.

Il London Film Festival 2019 sarà il mio primo festival da inviata, dieci giorni di sveglie all’alba e corse in metropolitana, lunghe code (come mi insegna il buon Sapienza, parte integrante di ogni kermesse) e proiezioni. Dieci giorni di incontri con i registi e possibili interviste, di pezzi scritti al volo tra un evento e l’altro, di revisioni in piena notte e pubblicazioni a ore improbabili.

Per una volta sarò io a inviare alla nostra social media manager Federica Rizzo i miei scatti dalle sale, dai red carpet e dagli scorci più interessanti del Festival – sperando che la mano non tremi troppo, e le fotografie rendano.

Tra i film che sono più curiosa di vedere – e per cui la fila di cui parlavo prima sarà più agguerrita – ci sono sicuramente “The personal history of David Copperfield”, che aprirà la kermesse mercoledì 2 ottobre, e “The Irishman” di Martin Scorsese, che la chiuderà domenica 13 ottobre. Ma anche “Jojo rabbit” di Taika Waititi, “Le Mans ’66” di James Mangold e “The areonauts” di Tom Harper.

Ma sono prontissima a farmi sorprendere dai titoli meno chiacchierati, dalle chicche nascoste e di nicchia. E in generale dall’atmosfera del festival, che tante volte ho sentito raccontare con entusiasmo dai miei redattori. Let’s do it!

 

Exit mobile version