Un film di Evan Johnson, Galen Johnson, Guy Maddin. Con Alicia Vikander, Cate Blanchett, Takehiro Hira, Charles Dance, Nikki Amuka-Bird. Commedia, 118′. Canada, Germania 2024
Sette primi ministri si incontrano in Germania per il G7. Sono chiamati a stilare insieme un testo importante per affrontare una crisi mondiale, ma finiranno coinvolti in una serie di vicende misteriose e impreviste che complicheranno in modo inesorabile l’andamento delle cose, fino a stravolgerle del tutto.
Dall’immaginazione di tre registi e sceneggiatori canadesi, Guy Maddin, Evan Johnson, Galen Johnson, è nato “Rumours”, film presentato Fuori concorso al Festival di Cannes, che vede protagoniste sette star internazionali nei panni dei grandi sette della Terra.
Cate Blanchett interpreta la premier tedesca, Charles Dance è il presidente degli Stati Uniti, Denis Ménochet il primo ministro francese, Rolando Ravello il presidente del consiglio italiano. E ancora, Nikki Amuka-Bird è la premier britannica, Takehiro Hira il primo ministro giapponese, Roy Dupuis quello canadese, accompagnato dalla moglie (Alicia Vikander).
A dispetto del soggetto, “Rumours” non è affatto un film politico, ma piuttosto una satira surreale alle dinamiche che regolano le relazioni tra i governi e soprattutto ai loro rappresentanti.
La fantasia sfrenata dei registi e sceneggiatori è animata dalla fotografia di questi sette leader delle democrazie liberali, che nell’immaginario collettivo dovrebbero rappresentare “menti illuminate”, in grado di trovare soluzioni efficaci a problemi come il cambiamento climatico, e la crisi economica e sociale in atto.
I personaggi, però, vengono fatti scendere dal piedistallo, e messi in una situazione profondamente umana e via via sempre più surreale. Riuniti in un consesso privato, isolati in un gazebo al centro di una foresta, tutti rivelano fin da subito le proprie debolezze mentre, in questo momento di profonda crisi globale, dovrebbero redigere una dichiarazione di intenti capace di portare speranza per il futuro.
Ed ecco che vediamo il primo ministro canadese flirtare disperatamente con la premier britannica; quello italiano assoggettato all’inettitudine del collega statunitense; il presidente degli Stati Uniti sonnecchiare al tavolo di lavoro; il francese lanciarsi in improbabili quanto inutili proposte. E la loro degenerazione e l’inconsapevolezza dell’apocalisse che probabilmente ha colpito il mondo in loro assenza creano un effetto di assoluta ilarità che culmina in un finale folle.
Senza prendere una posizione ideologica definita, “Rumours” inserisce la satira politica in una visionaria quanto divertente catastrofe globale del tutto surreale, mostrando gli aspetti più grotteschi di ciascun personaggio. Senza fare sconti a nessuno, il film ironizza sulla incapacità dei politici di far seguire, ai discorsi ambiziosi e ampollosi, i fatti. E se questi sette sono “le menti illuminate”, Dio ci salvi da tutti gli altri…