Èla notte più attesa e lunga di ogni Festival, quella in cui la giuria del concorso ufficiale è chiamata a decidere a chi assegnare i premi. Se ai posteri arriverà solo notizia di giudizi unanimi e armonia, i rumors parlano di litigate furiose e scene dal sapore tragicomico – poter essere una mosca per entrare “nelle stanze dei bottoni”…
Quella che precede l’ultimo giorno di Festival è la notte più pazza e incredibile anche per le delegazioni che rappresentano i film in concorso. Prima di sapere chi si aggiudicherà i premi, infatti, sono tutti potenziali vincitori. Poi il cellulare di qualcuno squilla, e le cose cambiano.
Ma questa è anche la lunga notte dell’inviato nerd. È un uomo fisicamente distrutto, dopo 13 giorni vissuti in apnea. Ha dormito e mangiato poco e male. Ha dolori in ogni parte del corpo. Ha smarrito la lucidità e il e senso della realtà. Non ha più un solo indumento pulito in valigia; ha finito i soldi e anche la scorta di sigari.
E nonostante questo, la notte prima dei verdetti è l’unica in cui si addormenta sereno, soddisfatto. Ha dato anima e corpo, sputato sangue, per completare la lista stilata dal direttore. Sente che non può rimproverarsi nulla.
Incomincia anche a preparare la valigia per il sospirato e agognato ritorno a casa. La colazione di oggi sarà tranquilla, e poi anche il suo cellulare squillerà. No, nessuna giuria che comunica vittoria di premi, per lui. A cercarlo è il caporedattore, latore di una comunicazione di servizio: se buca ancora una volta il film vincitore di Cannes farà meglio a cercarsi un lavoro in Francia!
Ancora una volta, si nota la netta differenza tra chi vive i Festival del cinema da star e aspetta speranzoso un premio e una celebrazione, e chi invece spera solamente di uscirne vivo – e possibilmente ancora con un lavoro.