Il Torino Film Festival scalda i motori con la conferenza stampa di presentazione, che come di consueto segna l’avvio del count down vero e proprio verso l’inizio della kermesse (che si terrà dal 23 novembre al 1 dicembre).
Tra concorso, sezioni parallele (come Unforgettables, ideata per il Festival da Pupi Avati, Guest Director), eventi speciali, omaggi e premi (il Gran Premio Torino sarà consegnato a Jean-Pierre Léaud), il programma dell’edizione 2018 si presenta davvero ricco e variegato.
Cominciamo dai film, i veri protagonisti di ogni festival che si rispetti. A Torino verranno presentati 133 lungometraggi, 23 mediometraggi e 22 cortometraggi, selezionati tra oltre 4000 titoli. Segno evidente che il TFF, pur mantenendo la sua anima “sabauda” e, secondo qualcuno, un pochino snob, attrae un numero sempre maggiore di partecipanti.
Ad aprire il Festival, venerdì 23 novembre al Cinema Massimo, sarà “The front runner” di Jason Reitman, con Hugh Jackman. Il biopic racconta la storia del senatore Gary Hart, candidato democratico alla presidenza, che vide sfumare ogni chance di vittoria quando venne travolto, in piena campagna elettorale, da uno scandalo sessuale.
Chiuderà il TFF, sabato 1 dicembre al Cinema Reposi, “Santiago, Italia”, il docu-film di Nanni Moretti che racconta, attraverso le parole dei protagonisti e i materiali d’epoca, i mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973 che pose fine al governo democratico di Salvador Allende in Cile. Particolare attenzione viene riservata al ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet, consentendo poi loro di raggiungere l’Italia.
Sono 15 – divisi tra opere prime, seconde e terze – i film inseriti nella sezione competitiva Torino 36, la più importante del Festival. La sezione è incentrata sul cinema “giovane”, sul cinema del futuro, e ha premiato negli anni registi come Pablo Larraín e Damien Chazelle. Lo scorso anno, a imporsi come miglior film, è stato “Don’t Forget Me” di Ram Nehari.
Tra le pellicole in concorso, segnaliamo l’unico italiano, “Ride”, esordio dietro la macchina da presa di Valerio Mastandrea, un dramma stralunato e orginale, raccontato come una commedia; il racconto di formazione “All these small moments” di Melissa B. Miller (USA) e l’esordio alla regia dell’attore Paul Dano, “Wildlife” (USA).
Al centro della sezione Festa Mobile, a cui appartengono anche film di apertura e di chiusura, c’è il racconto dello spirito e della storia di Paesi ed epoche diverse, attraverso vicende personali o collettive. Tanti i film interessanti, a partire dai biopic – “Colette” di Wash Westmoreland con Keira Knightley, “The White Crow” di Ralph Fiennes, “Dovlatov” di Aleksey German jr., “Blaze” di Ethan Hawke.
Poi ci sono le cosiddette “storie italiane” – “Bulli e pupe” di Steve Della Casa e Chiara Ronchini, “Sex Story” di Cristina Comencini e Roberto Moroni, “Ragazzi di stadio, quarant’anni dopo” di Daniele Segre – e i film che raccontano un’educazione sentimentale – “Pretenders” di James Franco, “L’amour debout” di Michael Dacheux, “Juliet, Naked” di Jesse Peretz.
Una giornata del TFF, quella del 28 novembre, sarà dedicata al grande Ermanno Olmi, attraverso film, documentari, materiali rari o inediti, incontri con ospiti speciali, testimonianze di collaboratori, allievi e ammiratori eccellenti e molte altre iniziative. Il tutto per ricordare l’attualità e la vitalità di uno dei maestri del cinema moderno, che continua a porsi come esempio per il rigore morale e la perfezione formale.
Unforgettables, la sezione ideata per il Festival da Pupi Avati, Guest Director del 36° TFF, si collega idealmente alla mostra su cinema e musica in corso al Museo Nazionale del Cinema, “Soundframes”, nella quale sono stati approfonditi molteplici aspetti delle connessioni e commistioni tra le due arti.
Ricca anche la proposta della sezione After Hours, che si sviluppa intorno alla tensione e al ritmo di “Unthinkable”, il catastrofico-mélo-apocalittico realizzato dal collettivo Crazy Pictures, sostenuto dal crowfunding. Tra i film in programma: tre thriller, due commedie demenziali, due affreschi distopici, sei variazioni sull’horror e un omaggio a uno dei capostipiti dell’horror spagnolo, Amando de Ossorio, in occasione del centenario dalla nascita.
E ancora, spazio ai documentari, ai cortometraggi, a eventi dedicati all’horror. Per approfondire vi rimandiamo al sito ufficiale del TFF. E vi diamo appuntamento a Torino, con il nostro inviato Vittorio de Agrò e il nostro speciale, a partire dal 23 novembre.