di Francesca Cavotto
Un po’ come lo slogan “Che mondo sarebbe senza Nutella?”, in tanti si sono chiesti, alla vigilia, “Che Festival sarebbe, senza Beppe Vessicchio?”. Dopo tante speculazioni, però, la notizia è diventata ufficiale: il maestro è il vero grande assente del Sanremo 2017.
Quest’anno i telespettatori di tutta Italia dovranno rinunciare alla frase “Dirige l’orchestra…” così come alla presenza, rassicurante per molti versi, del noto personaggio. Il motivo è stato il musicista stesso a rivelarlo.
Tra Vessicchio e la Rai sarebbe in atto un contenzioso per via di “Margherita”, sigla del programma tv “La prova del cuoco”, per la quale il Maestro sostiene di non aver mai ricevuto i diritti. Nonostante la disputa non riguardi Sanremo, il musicista ha deciso di non accompagnare nessun artista sul palco dell’Ariston.
A rimetterci è il pubblico sovrano, che però fa sentire la sua voce sui social, a colpi di tweet e hashtag.
Intanto la rete ironizza sull’argomento: il video firmato Netflix, “Free Vessicchio” – in realtà nuova promo dell’attesissima seconda stagione della serie “Stranger things” che andrà in onda sulla piattaforma di streaming solo il prossimo ottobre – è già virale.
Nonostante i problemi, Carlo Conti ha approfittato della prima serata per ribadire l’invito al Maestro per venerdì. Vessicchio sarà quindi presente al festival (lettori potete tirare un sospiro di sollievo!), ma solo come ospite, per promuovere il suo nuovo libro, “La musica fa crescere i pomodori”, uscito questo mese per Rizzoli. Un’autobiografia scritta a quattro mani con il giornalista Angelo Corotenuto, dove il Maestro si racconta.
Classe 1956, napoletano d’origine, Vessicchio ha mosso i primi passi nella musica nella città natia, quando era ancora uno studente di architettura. Poi l’incontro fortuito con Gino Paoli, con il quale scrive successi come “Ti lascio una canzone” e “Cosa farò da grande”.
Dal 1990 inizia la sua presenza fissa al festival di Sanremo, dove riceve per ben quattro volte il premio come miglior arrangiatore e altrettanti riconoscimenti come direttore d’orchestra. Nel 2010 dirige la canzone “Per tutte le volte che” di Valerio Scanu, nel 2011 “Chiamami ancora amore” di Roberto Vecchioni.
Musicista, compositore e personaggio televisivo, è amato dagli italiani per la sua presenza ad Amici di Maria De Filippi e per le numerose collaborazioni coi maggiori cantautori del panorama nazionale, da Zucchero e Elio e le storie tese, da Andrea Bocelli a Biagio Antonacci.
Nel libro, Vessicchio non si limita a raccontare aneddoti sulla sua vita, ma sceglie di indagare la vera essenza della musica, vista come armonia naturale che può avere effetti straordinari sulle nostra vita.
Da qui il titolo divertente, “La musica fa crescere i pomodori”, che racconta di come tutti gli esseri viventi, uomini e animali, reagiscono in modo positivo di fronte all’armonia della natura.
Ma a prescindere dal contenuto del libro, è interessante, tornando alle polemiche dell’ultimo periodo, notare come proprio l’incipit sia un omaggio alla sua prima esperienza al festival di Sanremo, quando Gabriella Carlucci e Johnni Dorelli annunciarono il suo nome, e alla tensione dell’attesa subentrò la calma del direttore d’orchestra con i suoi musicisti.
Ci siamo. È il momento.
Questo è l’ultimo istante di silenzio prima che tutto cominci. Il pubblico tace, il pubblico aspetta. Aspettano anche loro, qui davanti a me. I musicisti. L’orchestra. L’attesa è una magia che non si dovrebbe interrompere mai.
E con queste parole, che rimandano al lontano 1990, rimaniamo in attesa del suo nuovo (attesissimo) debutto a Sanremo 2017, come ospite.