Una casa misteriosa e sinistramente magica. Una cittadina immaginaria degli Stati Uniti, abitata da personaggi bizzarri, dove un giorno arriva un bambino di dieci anni a cui sono morti entrambi i genitori.
Sono questi i protagonisti di “La pendola magica” (The House with a Clock in Its Walls), il primo libro della serie scritta da John Bellaris nel 1973 che di recente è tornato in libreria con il titolo “Il mistero della casa del tempo”, in occasione dell’uscita dell’omonimo film con Jack Black e Cate Blanchett.
A questa storia che si muove sul confine sottile tra fantasy ed horror, è dedicato il nostro appuntamento con “Libri al cinema” versione Young.
IL LIBRO
Il merito dello scrittore John Bellairs è stato quello di inserire in una saga fantasy pensata per un pubblico adolescente elementi più oscuri, da horror, come l’occulto, la magia nera e i pericoli a questi legati.
Nel romanzo che apre la serie, Lewis ha appena perso i genitori e per questo si trasferisce a vivere con lo zio Jonathan. Ciò che aspetta Lewis però supera ogni immaginazione: una casa che nasconde passaggi segreti, sortilegi e illusioni, e uno zio che si dedica all’occultismo e alla magia insieme alla stravagante vicina. Lewis non riesce a credere ai propri occhi e comincia a cimentarsi con le arti magiche in prima persona. Almeno fino alla notte di Halloween, quando commette uno spaventoso errore…
IL FILM
L’adattamento di “Il mistero della casa del tempo” è uscito a fine ottobre nei cinema italiani, in tempo perfetto per Halloween. Il regista è Eli Roth, famoso per gli horror, che questa volta si cimenta con una pellicola adatta anche al pubblico dei più giovani, inserendo elementi macabri – ma non troppo – nella storia.
Nel cast brillano le performance di Jack Black, asso della commedia, nel ruolo dell’eccentrico zio Jonathan e del premio Oscar Cate Blanchett in quello della vicina di casa esperta di arti magiche, la signora Zimmermann, tailleur viola e capelli ingrigiti da un dolore irreparabile.
Ambientato negli anni Cinquanta, il film prende in realtà a modello i classici per ragazzi degli anni Ottanta, combinando paura e divertimento, ma porta anche in scena una coppia di protagonisti adulti che vive un’evidente nostalgia per un tempo molto più lontano.
Coinvolgenti gli effetti speciali, belli i colori. Il tutto porta le immagini a dominare sul racconto – in accordo con il copione e con la storia di Bellairs.