Torna in libreria edito da DeA Planeta in una nuova veste, e con un nuovo titolo, in occasione dell’uscita al cinema del film omonimo con Jack Black e Cate Blanchett, “Il mistero della casa del tempo” (nato “La pendola magica”) di John Bellaris.
Il romanzo del 1973 è il primo di una fortunata serie di fantasy per ragazzi, ambientati nella cittadina immaginaria di New Zebedee in Michigan, e ha come protagonista Lewis Barnavelt, dieci anni, costretto ad andare a vivere con lo zio in seguito alla morte dei genitori.
Quello che colpisce del libro – e che stando a qualche commento e recensione dell’adattamento che ho letto online lo distingue dal film – è la forte componente horror. “Il mistero della casa del tempo” è un fantasy, ok, ma un fantasy capace di mettere i brividi!
Alcune scene e alcuni passaggi sono spaventosi, anche per un lettore adulto, figuriamoci per un bambino. Penso alla notte di Halloween, durante la quale Lewis sgattaiola al cimitero con il suo amico e pratica una magia per risvegliare un misterioso defunto. Penso all’inseguimento in auto, nella notte. Penso alla scena nel locale della caldaia sul finire del libro.
Quello scritto da John Bellaris è un romanzo che combina abilmente elemento magico e fantastico – le descrizioni della casa dello zio Jonathan sono così vivide che si ha la sensazione di trovarsi davvero lì, le partite a carte a casa della signora Zimmermann sono una chicca così come alcuni dettagli incantati, come le vetrate e le rivisitazioni delle battaglie famose – con quel qualcosa di oscuro capace di incuriosire anche un lettore più grande.
È vero che la storia ha la consistenza di un racconto, sono 165 pagine che lasciano con la curiosità di saperne di più dei personaggi, della casa magica, dell’universo ideato da Bellaris. Però credo che sia un bell’inizio, per una serie promettente.