Un film di Gianni Amelio. Con Renato Carpentieri, Elio Germano, Giovanna Mezzogiorno, Micaela Ramazzotti, Greta Scacchi. Drammatico, 103. Italia 2017
Liberamente ispirato al romanzo “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone
Lorenzo è un anziano avvocato appena sopravvissuto ad un infarto. Vive da solo a Napoli in una bella casa del centro, da quando la moglie è morta e i due figli adulti, Elena e Saverio, si sono allontanati. O è stato lui ad allontanarli? Al suo rientro dall’ospedale, Lorenzo trova sulle scale davanti alla propria porta Michela, una giovane donna solare e sorridente che si è chiusa fuori casa, cui l’avvocato dà il modo di rientrare dal cortile sul retro che i due appartamenti condividono. Quella condivisione degli spazi è destinata a non finire: Michela e la sua famiglia – il marito Fabio, ingegnere del Nord Italia, e i figli Bianca e Davide – entreranno nella vita dell’avvocato con una velocità e una pervasività che sorprenderanno lui stesso. Ma un evento ancor più inaspettato rivoluzionerà quella nuova armonia, creando forse la possibilità per recuperarne una più antica.
Ebenezer Scroog, protagonista di “Canto di Natale” di Charles Dickens, scorbutico, avido e misantropo, è un personaggio universalmente noto. Chi più chi meno, tutti abbiamo in noi qualcuno dei suoi difetti – e magari qualcuno ce lo avrà anche fatto notare, prima o dopo. Ma quanti sarebbero capaci di cambiare il proprio carattere per amore, come fece lui dopo aver visto i fantasmi del Natale passato, presente e futuro?
“La tenerezza” di Gianni Amelio è una sorta di versione moderna e italiana – o più precisamente, napoletana – del racconto di Dickens, dove l’anziano avvocato Lorenzo (Carpentieri) veste i panni di Scrooge.
Gianni Amelio e Alberto Taraglio firmano una sceneggiatura che invita soprattutto a non chiudersi dentro una torre d’avorio emotiva, a lasciare aperta la porta alla possibilità che l’amore e la sua forza dirompente tornino a farsi vive.
Secondo il regista, tutti abbiamo una predisposizione nei confronti del prossimo e dovremmo metterla a frutto. Lorenzo cambia per Michela e grazie a lei compie anche degli inaspettati passi di riavvicinamento verso la figlia Elena.
Quello che rende “La tenerezza” un film non completamente riuscito sono principalmente due aspetti. Il primo è una struttura narrativa troppo articolata, che si traduce in una sensazione diffusa di lunghezza e lentezza sia sul piano del ritmo che del pathos. Il secondo è la costruzione superficiale e l’approfondimento scarso dei personaggi.
Renato Carpentieri è il vero protagonista della pellicola, nonostante la presenza nel cast di nomi più noti. L’attore regala una performance di alto spessore, dando prova di talento, esperienza e personalità scenica. Segno evidente che “la vecchia guardia” ha ancora molto da dire – e da dare – al nostro cinema.
Amelio ha voluto fortemente Elio Germano, Micaela Ramazzotti e Giovanna Mezzogiorno nel suo film, ma la scelta sembra più di natura commerciale che artistica. I tre attori danno il loro onesto e prezioso contributo alla pellicola, confermandosi, ma rimangono schiacciati dalla stella di Carpentieri.
Il finale, commovente e poetico, lascia nello spettatore la dolce consapevolezza che non è mai troppo tardi per riavvicinarsi alla propria famiglia, dando loro affetto e partecipazione.
Il biglietto da acquistare per “La tenerezza” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio (con riserva). Ridotto. Sempre.