Un film di Patrick Cassir. Con Camille Chamoux, Jonathan Cohen, Camille Cottin, Jérémie Elkaïm, Vincent Dedienne. Commedia, 102′. Francia 2019
Ben e Marion si sono incontrati su Tinder e decidono di trascorrere le vacanze estive insieme. Lui doveva partire con i familiari per Biarritz, mentre lei aveva in programma un viaggio a Beirut con amici. Insieme scelgono come meta un luogo intermedio: la Bulgaria. Una volta giunti sul posto devono cercare di far convivere le reciproche esigenze.
Quando due mondi diversi come quelli di Marion e Ben si incontrano, facilitati dai social network, tutto sembra roseo, ma il contatto con la realtà – e un viaggio insieme – potrebbe cambiare nettamente le cose…
“La prima vacanza non si scorda mai” di Patrick Cassir è una commedia romantica apparentemente classica, ma che nasconde anche una critica alla società contemporanea neppure troppo velata. Esiste ancora oggi, tra app di incontri e messaggistica istantanea, il vero amore? Forse.
Il film cerca di mostrare la realtà di un rapporto di coppia tra giovani agli inizi, con i suoi problemi e le sue complicazioni, il tutto all’interno di un guscio comico, cinico e ironico che racchiude i due protagonisti e, per certi versi, li distrae dalle rispettive differenze, che mettono a dura prova il loro neonato legame.
Anche la scelta di mettere subito Marion e Ben davanti a una vacanza a due – per quanto poco plausibile – risulta efficace. È uno strano modo di cominciare, come dice un’amica di lei, ma sicuramente è un modo che da il giusto impulso al film. Perché la coppia ha idee molto diverse, su come dovrebbe essere il viaggio perfetto…
“La prima vacanza non si scorda mai” è una pellicola piacevolmente spassosa e leggera, condita da gag semplici ma efficaci e percorsa da una vena di profonde riflessioni. La regia di Cassir è in linea con il genere, priva di fronzoli ed essenziale, il cast notevole.
Quello che rimabe, alla fine, è un film perfetto per l’estate, capace di far sorridere ma anche riflettere su ciò che ci circonda, sull’utilizzo sempre più massiccio di app come TripAdvisor, Tinder e Instagram, che avvicinano teoricamente le persone ma fanno anche diminuire originalità, istinto e senso dell’avventura.