“La musica del silenzio”: un biopic che ripercorre la carriera di Andrea Bocelli

Il film di Michael Radford, dopo essere uscito al cinema, arriva su Rai 1. Il meglio è la voce del cantante

di Michael Radford. Con Antonio Banderas, Toby Sebastian, Jordi Mollà, Alessandro Sperduti, Luisa Ranieri. Biografico. Italia, 2017

Attraverso il giovane alter ego Amos Bardi (Sebastian), il film ripercorre l’infanzia e gli albori della carriera musicale di Andrea Bocelli, dando voce ai personaggi invisibili che hanno costellato la sua formazione artistica e personale. Nato con il dono di una voce unica ma con un grave problema agli occhi, divenuto cieco totale in seguito a una pallonata, Amos non si arrende. La sua vita sarà una sfida senza soste fino a quando riuscirà a ottenere il primo vero successo in palcoscenico con l’esecuzione del “Miserere”.

 

Mamma, ma Dio esiste davvero? Perché io ho ormai più di un dubbio”. A pronunciare queste parole non è un ragazzo di 12 anni qualunque, bensì qualcuno convinto di essere il bersaglio preferito per gli strali del divino, dopo che una pallonata accidentale lo ha privato della vista.

I credenti sostengono che la Divina Provvidenza abbia un piano imperscrutabile e preciso per ognuno di noi e che si debba quindi accettare tutto, gioie e dolori, con serenità e fiducia. Ma davanti a una serie di coincidenze sfortunate come quelle che avvengono al protagonista di “La musica del silenzio” di Michael Radford anche il più equilibrato degli uomini avrebbe vacillato.

Tutti, ma non lui. Andrea Bocelli, prima di diventare il cantante lirico più popolare al mondo insieme a Luciano Pavarotti, è stato un bambino colpito a più riprese dalla malasorte. Quasi cieco dalla nascita, divenuto cieco totale dopo una pallonata, il suo sogno di diventare cantante viene ostacolato dallo sviluppo. Ma nonostante tutto lui non si rassegna e non smette di lottare.

Dopo l’uscita al cinema, “La musica del silenzio” è arrivato su Rai 1 – potete trovarlo oggi su Rai Play. Paradossalmente è il meglio e il peggio di un biopic su un personaggio ancora in vita che si possa immaginare.

La vera forza del film è la presenza di Bocelli, che compare come narratore, personaggio e soprattutto voce. Quando il Maestro esce di scena, però, il tutto perde fascino e vitalità, diventando un prodotto banale, piatto, prevedibile nonostante l’impegno del cast.

Ennio Fantaschini nel ruolo di zio Giovanni, il primo ad avvicinare il giovane Amos (Sebastian) alla musica classica e a credere nelle sue qualità canore, Alessandro Sperduti in quello dell’amico Adriano e Antonio Banderas in quello del Maestro Suarez sono le note più convincenti. Stonati e avulsi dal contesto, invece, Jordi Molla e Luisa Raineri.

Amos – alias Andrea Bocelli – ha avuto una vita sentimentale turbolenta, ma la scelta degli sceneggiatori di raccontare il primo incontro, nel settembre ‘78, e poi la storia d’amore con la prima moglie Elena (Caselli), per quanto tenera, sembra più figlia del compromesso.

La musica del silenzio”, pur presentando evidenti limiti sia nella sua struttura narrativa che in alcune scelte registiche e stilistiche, è comunque un doveroso tributo a un uomo coraggioso e testardo, prima che a un artista eccezionale, che dal 1994 incanta il mondo, rendendoci orgogliosi di essere italiani.

E come ci ricorda il bellissimo finale, dove la voce di Andrea Bocelli torna ad essere la vera protagonista, questa è una storia ancora tutta da scrivere.

 

Il biglietto da acquistare per “La musica del silenzio” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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