“La Befana vien di notte”: una commedia per ragazzi con Paola Cortellesi

Il regista Michele Soavi torna al cinema dopo dieci anni, ma il film è convincente solo a tratti

Un film di Michele Soavi. Con Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Odette Adado, Jasper Gonzales Cabal, Diego Delpiano. Commedia, 98′. Italia 2018

Paola è una maestra di scuola elementare con un segreto da nascondere: bella e giovane di giorno, di notte si trasforma nell’eterna e leggendaria Befana! A ridosso dell’Epifania, viene rapita da un misterioso produttore di giocattoli. Il suo nome è Mr. Johnny e ha un conto da saldare con Paola che, il 6 gennaio di vent’anni prima, gli ha inavvertitamente rovinato l’infanzia… Per salvarla scenderanno in campo sei dei suoi alunni.

 

La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, col vestito alla romana. Viva, viva la Befana! Questa filastrocca viene ripetuta da anni dai bambini, in attesa di scoprire cosa ci sarà nelle loro calze la mattina del 6 gennaio.

E adesso la vecchietta con l’abito rattoppato e la scopa è anche la protagonista della nuova commedia di Michele Soavi, “La Befana vien di notte”, e ha il volto di Paola Cortellesi, normale maestra di giorno, supereroina di notte.

In realtà il film si concentra soprattutto sugli alunni di Paola, finendo per configurarsi come un vero e proprio teen movie, senza però una chiara identità. Nonostante i riferimenti a cult del genere come “I Goonies” e “I Gremlins”, infatti, la sceneggiatura di Nicola Guaglianone non riesce a creare il giusto interesse e l’attenzione che sulla carta un personaggio come la Befana avrebbe dovuto suscitare.

Paola Cortellesi, che riesce a dare una connotazione moderna al personaggio con ironia e buon gusto, risulta quasi sprecata. Ben presto quello che di accattivante c’era nella sua doppia identità e nella difficoltà di condurre una doppia vita, viene accantonato.

Più interessante il lavoro fatto sul villain di Stefano Fresi: esteticamente fumettistico e dall’infanzia traumatica, il giocattolaio Mr. Johnny è il personaggio meglio riuscito e tende a monopolizzare l’attenzione. Meno incisivi i ragazzini in bicicletta – alla “Stranger things” – che risultano schematici, stereotipati e artificiali.

La prova di Michele Soavi, che torna al cinema dopo dieci anni, è buona. Il regista lavora costantemente sul filo del realismo e riesce a rendere possibile ciò che non lo è. Fantasy per bambini con bambini protagonisti, “La Befana vien di notte” rimane purtroppo ancorato alle idee e alle intenzioni iniziali con risultati deludenti.

 

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