Intervista all’attrice Aisling Franciosi, shooting stars alla Berlinale 2019

Protagonista del discusso “The Nightingale” di Jennifer Kent, ha recitato in passato in serie di successo

Come ogni anno, la Berlinale ha ospitato anche nel 2019 gli European Shooting Stars, l’evento che premia dieci volti nuovi del panorama cinematografico e televisivo europeo, che si sono fatti apprezzare per le loro doti recitative.

Tra le “stelle cadenti” di quest’anno c’è Aisling Franciosi, attrice irlandese di origine italiana classe 1993, conosciuta principalmente per il ruolo da protagonista in “The Nightingale” di Jennifer Kent, presentato in gara alla Biennale di Venezia 2018.

Gli appassionati di serie tv si ricorderanno di lei per il ruolo della giovane Katie Benedetto in “The Fall – Caccia al serial killer”, al fianco di Jamie Dornan e Gillian Anderson; per quello di Kate Crawford nella seconda stagione di “Legends” e per il cameo come Lyanna Stark nella settima stagione di “Game of Thrones”.

Aabbiamo incontrato Aisling per una breve intervista durante la presentazione stampa dell’evento a Berlino.

 

Ciao Aisling, è un piacere conoscerti. Cominciamo con una domanda che probabilmente ti avranno già fatto in molti: come ti senti ad essere una Shooting Star?

Sai che non me l’hanno chiesto in tanti? Mi sento benissimo, ed è stata davvero una grande sorpresa, perché non immaginavo proprio di poter essere scelta. È bello rappresentare l’Irlanda, anche se un po’ surreale perché l’hanno fatto prima di me alcune attrici che io ammiro, come per esempio Ruth Negga. Quindi è un po’ surreale ma molto piacevole.

È la prima volta che vieni alla Berlinale?

Sì ed è emozionante, ma ho una tabella di marcia pienissima. Quando l’ho vista ho pensato: “oh, meglio portarsi degli snack perché non credo che avrò tempo di andare a mangiare!”.

Aisling Franciosi insieme agli altri nove European Shooting Stars 2019.

Parliamo di “The Nightingale”. È un film che parla di una vendetta violenta ma è anche un road movie, perché il tuo personaggio, Clare, affronta un viaggio di ricerca. Come hai interpretato questo dualismo nel tuo personaggio?

Clare intraprende un arduo viaggio attraverso la Tasmania, ma la parte più interessante per me era il difficile percorso interiore che affronta. Quindi è bello perché ci sono due viaggi che si intrecciano: la faticosa avanzata attraverso la natura selvaggia della Tasmania, in parallelo al suo percorso attraverso il lutto e la perdita, attraverso la sua furia e la sua sete di vendetta.

E lei ne esce cambiata?

Assolutamente sì. Credo che il film sia in qualche modo brutale, perché una delle definizioni di brutale è non cercare di nascondere ciò che è spiacevole, e infatti mostra proprio quanto è importante cercare di conservare empatia e umanità in tempi difficili. È facile amare tutti quando le cose vanno bene, ma quando tutto va male come riesci a restare umano? Credo che l’amicizia con Billy sia la relazione che la porta alla fine a scegliere di salvare la sua umanità invece di… prendere una strada diversa. Non voglio spoilerare troppe cose a chi non l’ha ancora guardato!

Aisling Franciosi sul red carpet della Berlinale 2019

Ci sono alcune scene in cui canti. Si tratta di canzoni tipiche del periodo storico in cui è ambientato il film?

Sì, Jennifer è così precisa e attenta al dettaglio che non avrebbe mai inserito una canzone che non fosse del periodo giusto! Sono delle canzoni tradizionali irlandesi, e io non ho la fortuna di essere granché brava… La canzone tradizionale irlandese ha uno stile particolare, con un sound e una voce particolari, ma io ci ho provato! Ed è stato davvero bello poter portare la lingua e la musica irlandesi in un film internazionale.

Sì, la musica irlandese meriterebbe davvero più attenzione. Prima di salutarci, un’ultima domanda. Avendo recitato anche in diverse serie TV, quali sono per te le differenze tra i due medium, per ciò che riguarda il lavoro dell’attore?

Con la TV hai più tempo con il tuo personaggio, per poter esplorare le sue diverse sfaccettature, perché ci vivi insieme più a lungo. Ma Clare la sentivo già dentro di me ed è una somiglianza, non fa testo… Ma in generale mi piace l’idea che un film è un mondo intero incastonato in due ore, per cui è una bella sfida riuscire a far emergere la ricchezza del personaggio in sole due ore.

Grazie mille, Asiling.

Grazie a te, ciao.

 

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