“Il cratere”: un delicato rapporto padre-figlia visto in chiave documentaria

Sharon sogna di fare la cantante. Il padre Rosario sogna di sfruttare il talento della ragazzina per fare fortuna

Un film di Luca Bellino, Silvia Luzi. Con Sharon Caroccia, Rosario Caroccia, Tina Amariutei, Assunta Arcella, Imma Benvenuto. Documentario, 93′. Italia, 2017

Sharon, 13 anni, è l’unica speranza di riscatto per suo padre Rosario, proprietario di una bancarella da luna park. La ragazzina, infatti, sa cantare nello stile neomelodico napoletano e fin da quando era bambina si esibisce davanti ai clienti della bancarella. Ma Rosario vuole di più, e nella sua ambizione si trasforma in un padre padrone, uno Zampanò contemporaneo asservito alle logiche di popolarità dei talent show televisivi e di quel sottobosco di “produttori musicali” che nutre (per lo più false) speranze a suon di bigliettoni.

 

Se volete scoprire tutto quello che un padre NON dovrebbe mai fare nei confronti di un figlio, “Il cratere” è il film giusto per voi.

Silvia Luzi e Luca Bellino, al loro primo lungometraggio, decidono di portare lo spettatore all’interno della famiglia Caroccia, mettendo al centro la figura del padre Rosario e il suo travagliato rapporto con la figlia tredicenne Sharon.

Sharon è una ragazzina come tante, che fin da piccola ha mostrato una certa attitudine per il canto. Per papà Rosario questo talento è un’opportunità per cambiare vita, cogliendo quel successo che lui ha sempre sognato.

I Caroccia sono una famiglia povera ma onesta e lavoratrice, ma quando Rosario crede d’aver trovato la canzone giusta per lanciare la carriera di Sharon, non esita a utilizzare ogni risorsa economica disponibile, imponendo sacrifici a tutti i suoi cari. Perché per lui incidere la canzone e portare la figlia a esibirsi in tv è diventata una vera ossessione

“Il cratare” racconta una storia molto attuale, per alcuni aspetti tragicomica.

Luzi e Bellino riescono a incuriosire lo spettatore, grazie soprattutto a uno stile realistico. Ma dopo un inizio promettente, l’impianto drammaturgico si rivela debole, ripetitivo e nel finale confuso, senza una vera identità.

Chi guarda si perde nella mente contorta di Rosario, provando al contempo molta compassione per Sharon, privata del diritto di essere solo una ragazza spensierata.

Rosario e Sharon Caroccia, al loro esordio sul grande scherno, sono sicuramente degni di un plauso per l’impegno, la volontà e la personalità dimostrate sulla scena, eppure il peso di un film tutto costruito intorno al rapporto padre-figlia si rivela troppo gravoso per loro.

“Il cratere” era ed è una buona idea, che nello sviluppo però ha dimostrato quanto ancora i due registi e autori abbiano bisogno di tempo ed esperienza per dimostrare appieno il loro valore.

 

Il biglietto da acquistare per “Il cratere” è:
Neanche regalato (con riserva). Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre. 

 

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