Si è spenta ieri, 9 dicembre, all’età di 93 anni Lina Wertmüller, regista, sceneggiatrice e scrittrice, prima donna ad essere candidata all’Oscar come miglior regista per il film “Pasqualino Settebellezze”, nella cerimonia del 1977.
Nata il 14 agosto 1928 a Roma, da una famiglia aristocratica di remote origini svizzere da parte di padre, ha iniziato lavorando in teatro, e successivamente in tv e radio. Sul grande schermo ha esordito come segretaria di edizione in “…e Napoli canta!” di Armando Grottini (1953) e poi come aiuto regista di Federico Fellini in “La dolce vita” (1960) e “8½” (1963). Il suo esordio come regista avviene nel 1963 con “I basilischi”.
A Lina Wertmüller, al suo cinema provocatorio, ironico e cinico – premiato anche dall’Academy con l’Oscar onorario nel 2020 – è dedicato il nostro appuntamento di oggi con “I Fantastici 4”, la rubrica dedicata al consiglio di pellicole a tema. Ciao, Lina.
MIMÌ METALLURGICO FERITO NELL’ONORE
di Lina Wertmüller. Con Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Luigi Diberti, Turi Ferro, Agostina Belli. Commedia, 121′. Italia 1972
Da Catania, Mimì emigra a Torino dove deve sottostare al “racket delle braccia” per poter lavorare. Viene a conoscenza così dell’influenza delle famiglie mafiose sulla produzione del Nord. Rispedito in Sicilia, resta coinvolto in un delitto d’onore. Presentato in concorso al 25º Festival di Cannes, rappresenta l’inizio del sodalizio artistico tra Lina Wertmüller e Giancarlo Giannini e racconta la Torino operaia degli anni ’70 e le lotte politiche di quel decennio.
TRAVOLTI DA UN INSOLITO DESTINO NELL’AZZURRO MARE D’AGOSTO
di Lina Wertmüller. Con Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Eros Pagni, Isa Danieli, Riccardo Salvino. Commedia, 125′. Italia 1974
Raffaella Pavoni Lanzetti, una ricca signora milanese, è in crociera nel Mediterraneo. Viziata e snob, vessa senza pensieri la ciurma, ma quando naufraga su un’isola deserta e, come unica compagnia ha il marinaio Gennarino Carunchio, siciliano rude e comunista, i rapporti di potere si rovesciano… La coppia formata da Giancarlo Giannini e Mariangela Melato – già collaudata in “Mimì metallurgico” (1972) e “Film d’amore e d’anarchia” (1973) – funziona alla grande, per un film che è rimasto indelebile nella memoria collettiva italiana.
PASQUALINO SETTEBELLEZZE
di Lina Wertmüller. Con Giancarlo Giannini, Fernando Rey, Elena Fiore, Piero Di Iorio, Shirley Stoler. Drammatico, 93′. Italia 1975
Pasqualino finisce in un manicomio criminale quando commette un delitto d’onore. Rilasciato a causa della guerra, viene catturato e deportato in un lager tedesco dove commette un altro omicidio. Finita la guerra torna in una Napoli euforica per l’arrivo degli alleati. L’incredibile interpretazione valse a Giancarlo Giannini la candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista. La pellicola riscosse un grandissimo successo anche negli Stati Uniti e fu candidata all’Oscar in altre tre categorie: miglior regista, miglior sceneggiatura originale e miglior film straniero.
SABATO, DOMENICA E LUNEDÌ
di Lina Wertmüller. Con Sophia Loren, Pupella Maggio, Luciano De Crescenzo, Luca De Filippo. Drammatico, 140′. Italia 1990
Pozzuoli, 1934. Rosa, superba cuoca specializzata nel ragù, è sposata da trent’anni con Peppino e tutto procede bene finché un giorno, per vendicarsi di un “tradimento gastronomico” del marito, suscita la sua gelosia facendogli sospettare di avere una tresca con un amico di famiglia. Film girato per la televisione, tratto dalla commedia omonima del grande Eduardo De Filippo, con il figlio Luca nel ruolo che fu del padre. La resa degli attori è buona, ma è Lina Wertmüller che dà il meglio di sé, con un film che mescola poesia e grottesco.