“Homemade”: famosi registi raccontano il mondo in quarantena

Diari intimi, storie ironiche, racconti di fantasia per mostrare il "confinamento" in giro per il mondo

Un film di Ladj Ly, Paolo Sorrentino, Rachel Morrison, Pablo Larraín, Rungano Nyoni,  Natalia Beristáin, Sebastian Schipper, Naomi Kawase, David Mackenzie, Maggie Gyllenhaal, Nadine Labaki, Khaled Mouzanar, Antonio Campos, Johnny Ma, Kristen Stewart, Gurinder Chadha, Sebastián Lelio, Ana Lily Amirpour. Drammatico. USA 2020

Una collezione di corti creati da celebrati registi provenienti da ogni parte del mondo. Confinati a casa per la pandemia causata dal Coronavirus, questi film-maker raccontano storie personali e commoventi che catturano la nostra esperienza collettiva della vita in quarantena. Le storie variano da diari intimi a brevi racconti di fantasia e spaziano in una varietà di generi, offrendo una lente d’ingrandimento su come il lockdown abbia colpito diversi paesi e vite in tutto il mondo.

 

Esattamente, come hai fatto a superare il periodo di lockdown? Ce lo siamo sentiti chiedere – e lo abbiamo chiesto a nostra volta – molto spesso, nelle settimane passate. Perché giorni e giorni chiusi dentro quattro mura non sono stati semplici, da affrontare.

Netflix, avendo a cuore la salute mentale e creativa dei suoi registi di punta, ha deciso di affidare loro un progetto per passare il tempo: raccontare attraverso un cortometraggio il “confinamento” causa pandemia. Il risultato finale, “Homemade”, è uscito in streaming il 30 giugno.

Si tratta di un progetto ambizioso e dal respiro internazionale, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Paolo Sorrentino, Pablo Larraín, Ladj Ly, Kristen Stewart. Ma al netto della sua originalità e del talento dei registi, ci sentiamo di dire che è riuscito solo parzialmente.

I cortometraggi proposti sono diciassette, di cinque/dieci minuti l’uno, decisamente troppi. Alcuni sono inutili, altri inconcludenti, altri ancora noiosi. Spiccano tra gli altri i lavori di Sorrentino e Larraín, capaci di far contemporaneamente sorridere e riflettere.

Il regista napoletano ha immaginato che l’improvviso lockdown abbia bloccato la regina Elisabetta in Vaticano, obbligandola a condividere spazi e sentimenti con Papa Francesco. Non ci sono attori sulla scena, ma due statuette da presepe che interagiscono e si muovono nella casa di Sorrentino. Un azzardo narrativo e visivo, dove ci si spinge persino a immaginare una love story tra i due.

Lo spettatore ascolta rapito i dialoghi tra Elisabetta II e Papa Francesco, che si concedono un bagno nudi o un casto giro di tango, approfittando della momentanea sospensione dovuta al lockdown. Una scrittura graffiante e melanconica, che fa dire allo spettatore che questa storia meriterebbe di continuare in un lungometraggio.

Il corto di Pablo Larraín, girato a Santiago, in Cile, invece, ci racconta come l’amore nella terza età all’epoca del coronavirus possa assumere diverse e inaspettate sfumature. Dopo mesi di tragiche storie provenienti dalle RSA di mezzo mondo, è un vero toccasana sulle ferite dell’anima.

Un anziano signore colpito dal coronavirus, prima d’essere ricoverato, sente il bisogno di contattare una sua vecchia fiamma e dichiararle amore e pentimento. Lo spettatore ascolta commosso e successivamente un po’ imbarazzato la dichiarazione, che sembra far colpo sulla donna che si trova in quarantena nella sua casa.

Larraín si diverte a prendere in giro il pubblico, facendolo cadere nell’illusione di una storia a lieto fine. Un piccolo gioiello di perfidia romantica in cui la vendetta è decisamente femmina.

Tra gli altri cortometraggi vogliamo consigliarvi anche quello di Rungano Nyoni, girato a Lisbona, storia ironica di una coppia letteralmente separata in casa, e quello di Kristen Stewart, girato a Los Angeles, racconto realista e veritiero delle difficoltà delle persone, anche di quelle famose, di adattarsi a una nuova situazione come quella imposta dal lockdown.

Non sarà perfetto, ma “Homemade” ha il pregio di raccontare con efficacia paure, emozioni, fragilità che questi giorni di incertezza hanno scatenato nelle persone. Facendo vedere al pubblico che anche registi e attori hanno avuto i loro bei problemi, come tutti noi.

 

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