Un film di Asghar Farhadi. Con Penelope Cruz, Javier Bardem, Ricardo Darìn, Eduard Fernandez , Barbara Lennoe, Jose Angel Egido, Carla Campra. Drammatico, 130′. Spagna, Francia 2018
Laura ritorna nel paese della sua infanzia per partecipare al matrimonio della sorella. Lasciata anni prima la Spagna per l’Argentina, è sposata con uomo che non ama più e ha due figli che ama sopra ogni cosa. Nella provincia della Rioja con gli affetti più cari ritrova Paco, amico della giovinezza e compagno per una stagione. L’accoglienza è calorosa, il matrimonio da favola, i festeggiamenti esultanti, i gomiti alzati ma la gioia lascia improvvisamente il posto alla disperazione. La figlia di Laura viene rapita. Una sparizione che fa cadere le maschere in famiglia e in piazza dove tutti sanno.
Dopo aver visto “Tutti lo sanno”, film che ha aperto la 71° edizione del Festival del cinema di Cannes, tutti potranno dire di aver finalmente capito perché il regista due volte premio Oscar Asghar Farhadi avesse fino a oggi evitato di realizzare pellicole “non iraniane”.
Il buon Farhadi era probabilmente consapevole di soffrire della “sindrome di Sansone”: il personaggio biblico traeva la forza leggendaria dalla sua folta chioma, lui ispirazione dalla sua terra.
“Tutti lo sanno” è la prima, inaspettata, delusione di questo Festival: un film modesto, banale, prevedibile. A partire dallo spunto drammaturgico che dà il là alla storia, il ritorno a casa di Laura (Cruz) e dei suoi due figli per il matrimonio della sorella.
Lo spettatore deve aspettare ben 40 minuti prima di capire quale sia la mission narrativa pensata da Farhadi, un tempo eccessivo e poco comprensibile, passato quasi tutto a raccontare nel dettaglio la festa di nozze.
Nel frattempo sono gettate qua e là, in modo approssimativo e quasi causale, alcune informazioni sui personaggi e sui rapporti che li uniscono – o li hanno uniti in passato. Veniamo così a sapere che Laura e Paco (Bardem) sono stati insieme per molto tempo, fino all’improvvisa rottura voluta dalla donna.
Il film cambia marcia quando la figlia maggiore della protagonista, Irene (Campra), viene rapita, portando alla rivelazione di segreti più o meno noti e all’emergere di un affresco familiare controverso e conflittuale.
“Tutti lo sanno” è un pasticciato e caotico miscuglio di generi – commedia, thriller, melodramma – che prova a veicolare il messaggio che, all’interno di una famiglia, più che segreti esistono bugie e ipocrisie portate avanti per il quieto vivere.
Il cast risulta volenteroso ma nel complesso scialbo. Il regista Farhadi perde una buona occasione per reinventarsi in chiave europea. Ma è proprio il caso di dirlo: chi lascia la strada vecchia per la nuova…
Il biglietto da acquistare per “Tutti lo sanno” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.