“Blue Beetle”: un pasticcio narrativo e stilistico comunque piacevole

La DC aspetta la rivoluzione di James Gunn e produce l'ennesimo supereroe incasinato

Un film di Angel Manuel Soto. Con Xolo Mariduena, Adriana Barraza, Damián Alcázar, Elpidia Carrillo, Bruna Marquezine. Fantascienza, 127′. USA, Messico 2023

Il neolaureato Jaime Reyes torna a casa pieno di aspirazioni per il suo futuro, ma scoprirà da subito che non è proprio come l’ha lasciata. Mentre cerca il suo posto nel mondo, Jaime si ritrova inaspettatamente in possesso di un’antica reliquia di biotecnologia aliena, lo Scarabeo, che lo sceglie come suo ospite simbiotico…

 

Aspettando che James Gunn compia la magia, rivoltando il mondo DC “come un pedalino” e dando vita a un nuovo inizio, lo spettatore medio e il critico cinematografico si trovano in una difficile posizione: vedere e nel secondo caso anche dare un giudizio sugli ultimi tre film “prima della rivoluzione”.

Non mi stancherò mai di ripetere che a mio avviso, il primo errore della DC, quello fondativo, è stato quello di voler inseguire la Marvel, cercando di bissarne il successo semplicemente realizzando copie (brutte) degli originali.

“Blue Beetle” di Angel Manuel Soto rientra pienamente nella categoria, con elementi della sceneggiatura e della caratterizzazione dei personaggi che ne rievocano altri già visti. L’originalità sta nell’origine messicana del protagonista e nel tentativo di parlare – non sempre in modo convincente – delle difficoltà che incontra chi arriva negli States come immigrato.

Volendo sintetizzare in modo netto, “Blu Beetle” è una via di mezzo tra “Spiderman” e “Iron Man” con l’inserto di qualche tematica attuale. Ma non fatevi prendere dalla frenesia di mettere subito una croce sul film: nonostante i suoi limiti mi sembra uno dei più presentabili e riusciti dell’attuale galassia DC.

Xolo Maridueña (star della serie tv Netflix “Cobra Kai”) cerca in tutti i modi di calarsi nei panni di Jaime Reyes, un supereroe goffo e pacifico, costretto a difendersi dal proprio alter ego malvagio. Il fatto di non sapere niente di questo Scarabeo venuto dallo spazio e del perché scelga proprio Jaime è un evidente buco nella trama ma dà anche il là ad alcuni divertenti siparietti, che ricordano quelli di “Venom”.

La famiglia Reyes è la summa sgangherata degli stereotipi del messicano in America, ma gli attori sono davvero bravi, nonostante la sceneggiatura a tratti imbarazzante. Menzione speciale per George Lopez nel ruolo di Rudy, zio geniale e complottista, e per Adriana Barraza González in quello della nonna.

La storia d’amore tra Jaime e la bella ereditiera Jenny Kord (Marquezine) è forse una delle più brutte mai viste e raccontate in un superhero movie, ma i due giovani suscitano comunque simpatia e fanno venire voglia di seguire l’evoluzione del loro rapporto.

“Blue Beetle” è un pasticcio narrativo e stilistico che sbanda tra dramma e commedia senza mai riuscire a darsi una precisa identità. Eppure, è anche un film che non affonda mai del tutto nel ridicolo cinematografico, che diverte ed emoziona persino. Un buon risultato per la DC – pronta a farsi ribaltare da James Gunn.

 

Exit mobile version