“Belli Ciao”: Pio e Amedeo in una commedia garbata e divertente

Due amici d'infanzia si ritrovano dopo vent'anni, tra aperitivi, confronto Nord e Sud e battute

Un film di Gennaro Nunziante. Con Pio D’Antini, Amedeo Grieco, Giorgio Colangeli, Lorena Cacciatore, Rosa Diletta Rossi. Commedia, 87′. Italia 2022

Pio e Amedeo raccontano la loro storia in una “comunità di recupero per meridionali che hanno vissuto a Milano”. Amici fin dall’infanzia, sembravano inseparabili. Invece, dopo l’esame di maturità, le loro strade si dividono. Pio parte per Milano, si laurea con lode e diventa un manager di successo. Amedeo invece resta in Puglia e, dopo che è sfumata l’ambizione di diventare medico, gestisce un negozio di articoli sanitari e collabora, come assessore, con il sindaco del suo paese per fermare la fuga dei giovani dal Sud. Dopo essersi persi di vista a lungo i due, ormai ex-amici, si rivedono dopo 20 anni quando Pio torna a casa insieme alla sua nuova compagna, un’imprenditrice digitale che ha tre milioni di followers. Il paese pugliese ha infatti bisogno di un finanziamento e la banca di Pio è l’unica disposta a concederlo.

 

Diretti da Gennaro Nunziate (che ha lanciato a suo tempo Checco Zalone e ha diretto Rovazzi in “Il vegetale”), Pio e Amedeo, duo comico chiacchieratissimo nel 2021, arrivano al cinema con “Belli Ciao”, un film dal sapore autobiografico che racconta di una coppia di amici d’infanzia che, dopo la maturità, si trova davanti a un dilemma: partire per cercare fortuna altrove o restare nel paesino d’origine?

E così abbiamo da una parte Pio che si trasferisce al Nord per studiare economia, dall’altra Amedeo che, nonostante la passione per la medicina, decide di restare al Sud e apre un negozio di sanitari nel cuore della sua cittadina pugliese. Le strade dei due amici si rincontreranno in seguito a una richiesta di finanziamento… 

Commedia garbata e divertente, “Belli Ciao” preferisce utilizzare la comicità di Pio e Amedeo all’interno di un contesto narrativo ben delineato piuttosto che portare al cinema soltanto le consuete gag e gli sketch del duo. Una scelta nel complesso vincente, che permette al pubblico di apprezzare il tocco del regista e il talento dei due comici al di là della classica verve.

Il film riprende alcune tematiche classiche della commedia italiana come il contrasto Nord-Sud e quello tra persone di classi sociali diverse, ma si concentra poi soprattutto su Milano, tra apericena “poveri”, periferie con case senza finestre e nuovi simboli della città – il bosco verticale sostituisce il Duomo.

Se il mondo degli influencer è fatto solo di apparenza e la metropoli illude chi qui si trasferiscono in cerca di fortuna, non resta che tornare da “mamma-Sud”, pronta a riaccogliere i figliol prodighi a braccia aperte.

Con trovate interessanti, come la terapia di gruppo che serve da supporto a coloro che dopo tanti anni al Nord ritornano a casa, e due protagonisti inquadrati all’interno di una cornica ben precisa, e quindi, per assurdo, più apprezzabili, “Belli Ciao” riesce nell’intento di divertire e far riflettere. Un progetto non originalissimo, ma funzionale.

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