“Amanda”: una commedia sulla solitudine dal gusto agrodolce

Benedetta Porcaroli protagonista controversa e credibile nell'opera prima di Carolina Cavalli

Un film di Carolina Cavalli. Con Benedetta Porcaroli, Galatéa Bellugi, Michele Bravi, Monica Nappo, Margherita Maccapani Missoni. Commedia, 94′. Italia 2022

Amanda è una ragazza di 25 anni che non ha amici e forse non li ha mai avuti. Ha una famiglia benestante, ha vissuto a Parigi dove passava le serate al cinema e ogni tanto incontrava qualcuno. Ma non ha mai avuto un legame stabile. I genitori e la sorella non la sostengono e trova solo complicità nella domestica che spesso le ha fatto compagnia. Cerca di conoscere nuove persone in festival tecno e rave abusivi e vorrebbe rendere libero un vecchio cavallo. Un giorno rivede una sua coetanea, Rebecca, figlia di un’amica di sua madre. Quando erano bambine, trascorrevano molto tempo insieme. Ora anche Rebecca è spesso isolata, chiusa nella sua stanza. Riusciranno, insieme, ad essere meno infelici?

 

Chi è Amanda (Porcaroli)? Una stronza? Una cinica? Una disadatta?Una “povera” incompresa, cresciuta con poco affetto e poche attenzioni? Oppure soltanto una 24enne viziata incapace di mostrare vera empatia nei confronti del prossimo?

Lo spettatore si pone questi e simili interrogativi durante tutta la visione del film presentato alla Mostra del cinema di Venezia, opera prima di Carolina Cavalli, rimanendo di volta in volta basito, sconcertato, divertito dagli sbalzi umorali, dalla cattiveria ma se volete anche da una certa coerenza esistenziale della protagonista.

Amanda ci ricorda diversi personaggi letterari e cinematografici: l’Ebenezer Scrooge di “Canto di Natale” per l’insofferenza nei confronti del mondo e l’arrabbiatura perenne, il Melvin interpretato da Jack Nicholson in “Qualcosa è cambiato” per il modo di agire e di pensare. Ma Amanda è veramente così sgradevole e insopportabile oppure indossa questa maschera per difendersi dalle delusioni e dalle amarezze del mondo esterno?

Capiamo che cerca amore, affetto, ascolto ma che con il suo controverso modo di relazionarsi ottiene l’effetto contrario. Una ragazza bella quanto impacciata in campo sentimentale, che nella sua testa crede di avere iniziato una sorta di relazione con Dude (un convincente Michele Bravi) senza rendersi conto che la realtà è ben diversa.

Benedetta Porcaroli indossa magistralmente i panni dell’indecifrabile protagonista, regalando, a mio modesto parere, la migliore performance fino a oggi della sua giovane quanto brillante carriera. Mi piace segnalare anche il convincente ritorno in scena di Giovanna Mezzogiorno, nel ruolo della madre di Rebecca, Viola.

“Amanda” è un film sulle emozioni, sulla solitudine e sull’incapacità di relazionarsi; un film su quel “male di vivere” contemporaneo che soprattutto i giovani stanno sperimentando.

Una commedia esistenziale dal gusto agrodolce che alterna momenti surreali, grotteschi e intimistici ma che riesce comunque a trasmettere al pubblico un senso di autenticità, spingendolo a provare vicinanza e, sorprendentemente, simpatia per una ragazza stronza ma coerente.

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