Al cinema | Libere Disobbedienti Innamorate – In between

Pellicola sorprendente della regista israelo-palestinese Maysaloun Hamoud che racconta la donna araba

di Federica Rizzo

 

Un film di Maysaloun Hamoud. Con Mouna Hawa, Sana Jammelieh, Shaden Kanboura, Mahmud Shalaby, Riyad Sliman. Drammatico, 96′. 2016

Cosa fanno tre giovani donne arabe a Tel Aviv? Quello che farebbero tutte le donne del mondo: amano, si divertono, piangono, ballano, inseguono sogni e desideri, cadono e si rialzano. Cercano di costruire il mondo dentro cui affermare la propria identità.

Leila (Hawa) è un’avvocatessa emancipata, beve, fuma, ama ballare e sedurre; Salma (Jammelieh) è una dj lesbica che di giorno lavora in un bar, con genitori fortemente devoti alla tradizione; Noor (Kanboura), la loro nuova coinquilina, è una studentessa modello, vittima della sopraffazione maschile.

Maysaloun Hamoud segue da vicino ciascuna dalle tre protagoniste, evidenziandone originalità e umanità. Non calca mai la mano, non si perde in smancerie, non edulcora i sentimenti e riesce però nell’impresa di far emergere un profondo dualismo tra la tradizione e la forte aura di libertà e modernità che queste donne perseguono.

Mouna Hawa, Sana Jammelieh e Shaden Kanboura in una scena. 2016

Attraverso le storie intrecciate delle tre, la regista israelo-plaestinese cerca di mostrare il percorso di emancipazione delle donne di questa terra in generale, nonostante le numerose limitazioni alle libertà femminili e i giudizi della gente, in una metropoli circondata da usanze e tradizioni islamiche.

Infatti, Tel Aviv è solo apparentemente moderna e liberale. Qui ci sono ancora uomini che non approvano l’evoluzione della figura della donna e che non si impegnano seriamente con ragazze considerate troppo libere.

Sana Jammelieh (Salma) in una scena del film. 2016

Anticonformista e vivace, “Libere Disobbedienti Innamorate – In between” non è un film sulla Palestina, non è un film su Israele, non è un film sulle donne musulmane. È la storia di tre ragazze che cercano la propria identità e la propria autonomia sociale attraverso la solidarietà e l’amicizia.

La Hamoud firma una pellicola femminista nel vero senso della parola. Leila, Salma e Noor sono le protagoniste di un film godibile che umilmente insegna, a tutti, a prendere coscienza della propria individualità rispetto al prossimo e a se stessi.

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