Al cinema: L’era glaciale – In rotta di collisione

Un film di Mike Thurmeier, Galen T. Chu. Con le voci di Claudio Bisio, Pino Insegno, Lee Ryan, Massimo Giuliani, Filippo Timi, Isabelle Adriani, Roberta Lanfranchi, Hong-hu Ada. Animazione, 99′. 2016

L'era glaciale, Skrat

La genesi dell’universo e la nascita della vita sono da sempre oggetto di studio da parte di scienziati, astronomi, filosofi, uomini di fede che confrontano, anche con toni accesi, posizioni, simulazioni e schemi differenti.

L’universo come lo conosciamo è frutto del Big Bang, oppure è il segno originario dell’esistenza di Dio? Tranquilli, non vogliamo annoiarvi con una lezione scientifico-religiosa, semmai proporvi una soluzione alternativa all’ancestrale dilemma.

E se l’universo e le sue trasformazioni fossero legati alle azioni di un singolo essere, uno scoiattolo, per l’esattezza, che inseguendo una ghianda scatena reazioni a catena? Impossibile? Scientificamente forse sì, ma il bello dei film d’animazione è proprio quello di non conoscere limiti.

Il nuovo episodio della fortunata saga “L’era glaciale” mostra Scrat, sulle tracce del suo frutto sfuggente, finire in una nave spaziale imprigionata nei ghiacciai e iniziare poi un viaggio nell’universo che provoca mutamenti imprevisti nel cosmo, che culminano nella comparsa di un meteorite diretto verso la Terra.

La scomparsa dei dinosauri, insomma, è stata originata da uno sbaglio. Per evitare che il destino distruttivo si compia, i nostri eroi si impegneranno in un’avventura a metà strada tra “Star Trek” e “2001 Odissea nello spazio”.

Nel quinto capitolo dell’Era glaciale ritroviamo i personaggi più amati, impegnati a trovare loro stessi e soprattutto a evitare l’estinzione guidati dal geniale furetto Buck. Il mammut Manny è anche inquadrato nel suo ruolo di padre geloso, tutt’altro che felice che la figlia Pesca si sposi, così da generare una sotto-storia che affronta l’annoso problema della crescita e del distacco dai genitori.

Il film è nel complesso godibile, ben scritto, a tratti divertente, con begli effetti speciali e una serie di omaggi cinematografiche che soddisferanno i palati cinefili più raffinati.

Nonostante questi buoni elementi, manca quel qualcosa in più che rende un cartone animato indimenticabile. Si ha la sensazione, sia nella scrittura che nella regia, che si sia scelto di inserire il pilota automatico, battendo una strada già conosciuta e non rischiando. Forse sarebbe stato più interessante ampliare la struttura narrativa, per dare al nuovo capitolo maggiore profondità.

Nello spettatore nasce comunque, finita la proiezione, l’istinto di alzare gli occhi al cielo e sorridere, pensando a come l’universo potrebbe davvero essersi originato in modo divertente e inaspettato. Dopo tutto, si tratta comunque di teorie.

 

Il biglietto da acquistare per “L’era glaciale – In rotta di collisione” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto (con riserva); 5)Sempre.





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