Un film di Pablo Larraín. Con Kristen Stewart, Timothy Spall, Sally Hawkins, Sean Harris, Amy Manson,
Jack Farthing. Biopic, 111′. USA 2021
Il matrimonio della principessa Diana e del principe Carlo è da tempo in crisi. Sebbene le voci di tradimenti e di divorzio abbondino, in occasione delle feste di Natale nella residenza reale di Sandringham viene decretato un periodo di tregua. Si mangia e si beve, si spara e si caccia. Diana conosce il gioco, ma quest’anno le cose saranno molto diverse.
Dopo aver raccontato l’iconica Jacqueline Kennedy in “Jackie”, Pablo Larraín, il regista che ha sconvolto e riscritto le convenzioni del biopic, sceglie come protagonista un’altra donna simbolo, Diana Spencer, nel momento in cui le ultime illusioni sul suo matrimonio da favola (?) si sgretolano.
Ambientato durante tre giorni delle festività natalizie del 1991, nella tenuta della regina Elisabetta a Sandringham, nel Norfolk, “Spencer” è uno studio introspettivo su una donna ormai allo stremo delle forze, interpretata da una Kristen Stewart in stato di grazia; una favola al contrario, come l’ha definita lo stesso regista.
Eliminando ogni pretesa di realismo, il film non è un biopic convenzionale, piuttosto un dramma da camera che non prova nemmeno a cercare la donna dietro l’icona pop, ma piuttosto la reimmagina all’interno di un contesto completamente differente.
La Diana di Larrain si muove in una “casa stregata” – gli aneddoti della presenza di fantasmi nella residenza reale hanno giocato un ruolo non secondario nell’immaginario degli sceneggiatori -, in cui ad essere a fuoco sono solo i suoi pensieri, la sua profonda solitudine e la sua estranierà al mondo reale che la circonda.
Diana Spencer è la principessa che ha deciso di non diventare mai regina, che ha scelto di costruirsi da sola la propria identità. È questa decisione – che il regista immagina sofferta, combattuta – il cuore del film. Così vediamo la protagonista, in questi tre giorni festivi “di tregua” in mezzo alla perenne crisi matrimoniale, oscillare tra dubbio e determinazione. E scegliere, alla fine, la libertà.
Kristen Stewart incontra il suo personaggio a metà strada, adottando alcune caratteristiche della Principessa del popolo, come l’inflessione elegante nel parlare, ma interpretandola in modo stravagante e ossessionato. La sua Diana è nervosa, spesso sulla difensiva, profondamente vulnerabile.
“Spencer” è uno psicodramma “gotico” che fa riflettere in modo intelligente sulla prigione che costruiscono intorno alle persone la fama e il privilegio. Un film che conduce il pubblico nell’oscurità della sua protagonista e che le regala, in un certo senso, quel “lieto fine” che nella vita reale purtroppo non ha avuto.