“Snob”: con Julian Fellowes nel bel mondo dell’alta società inglese

Bugie, dissimulazione e regole da non infrangere in questo mix tra cronaca mondana, commedia piccante e diario

Sfaccettato. Curioso. Piccante

Il libro di Julian Fellowes – tra le altre cose sceneggiatore della serie cult “Downton Abbey” – “Snob“, voglio premetterlo, non è il genere di libro che leggo di solito.

Intanto preferisco romanzi storici, gialli, spy story, polizieschi, classici – insomma, tutto quello che ha una definizione precisa. Poi le storie frivole e relativamente contemporanee mi trovano sempre un po’ scettica e temo di annoiarmi o di non divertirmi come si suppone dovrei. Per me questa è stata una lettura atipica.

L’inizio non è stato particolarmente incoraggiante. Lo stile di Fellowes è poco scorrevole, e il passaggio di punti di vista (non segnalato) tra i protagonisti della storia rendono la lettura difficoltosa. Ma come spesso succede, è stata solo questione di abituarsi al ritmo dell’autore e di farsi prendere dal racconto. Le cose sono andate meglio pagina dopo pagina.

Snob” è un mix tra una cronaca mondana, la storia di uno scandalo dell’alta società, il diario intimo dei rappresentanti del bel mondo. Con gli occhi di Edith e di un attore suo amico penetriamo all’interno della cerchia dei ricchi, dei nobili, e ne vediamo luci e soprattutto ombre.

I matrimoni di interesse non sono solo una prerogativa dei tempi andati, ma anche negli anni ’90 è possibile trovare ragazze interessate a un titolo e a una posizione tanto da sacrificargli il proprio futuro, e la propria felicità. Ma denaro, terre e invidia altrui non sempre bastano a tenere a freno la voglia di vivere, ad appianare le difficoltà di un’unione che non ha alla base alcun amore.

Così questa non è solo la storia dell’ascesa di una ragazza intraprendente, è anche la cronaca della sua caduta e rinascita. Un errore può distruggere il lavoro di una vita… o forse no, tutto dipende dal marito che una si è scelto. E nel caso di Edith, la scelta di Charles si rivela, nonostante tutto, piuttosto azzeccata.

Uno dei lati positivi di questo romanzo, a mio parere, è che ha diversi livelli di lettura. Se vi sentite in vena di approfondimento, la storia vi darà spunti e materiali di riflessione – i matrimoni senza amore, le regole dell’alta società, le scelte che una donna si trova a dover affrontare.

Se, invece, vi sentite più superficiali e non avete molta voglia di scavare in profondità, il libro di Fellowes vi offrirà un piacevole diversivo dalla vita di tutti i giorni, una via di fuga dalla normalità verso un mondo scintillante – e finto. Ma pur sempre affascinante. Sta a ciascuno scegliere cosa vuole vedere in queste pagine. E questo non è mai un male.

E non importa poi così tanto che la protagonista non intercetti molto spesso le nostre simpatie – né tanto meno la nostra comprensione. Edith è un tipo – la donna che punta in alto e poi non riesce a convivere con le scelte che ha fatto -, non un personaggio per cui empatizzare.

Le sue scelte (tutte piuttosto prevedibili) danno modo allo scrittore di descrivere un mondo e una società. Edith è il motore che muove il libro, l’intrusa nel bel mondo di cui tutti parlano – in un modo o nell’altro. Non deve essere simpatica, non deve essere assennata. Deve essere solo se stessa e darci modo di lanciare un’occhiata o due nel profondo della nobiltà inglese.

 

SCONSIGLIATO. PUNTO DI DOMANDA. . CONSIGLIATO. IMPERDIBILE

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