“Pacifico”: arriva in libreria l’ultimo capitolo della trilogia di Tom Drury

L'epica del quotidiano, edita da NN Editore, tra cambiamenti, scoperte, traiettorie imprevedibili

Dopo “La fine dei vandalismi” e “A caccia nei sogni“, la trilogia di Grouse County di Tom Drury, edita da NN Editore, si chiude con “Pacifico“, in uscita il 28 giugno, nella traduzione di Gianni Pannofino.

Il quattordicenne Micah lascia la casa paterna e Grouse County per raggiun­gere la madre, Joan, che si è trasfe­rita a Los Angeles e fa l’attrice. È qui che muove i primi passi da adulto: una nuova scuola, nuovi amici e l’amore per Charlotte. Sua sorella Lyris, intan­to, è andata a vivere con il fidanzato a Stone City e stringe amicizia con Louise, che ha aperto un negozio di an­tiquariato; mentre Tiny, rimasto solo a casa, decide di sperimentare ingegno­se rapine nei centri commerciali.

Ma il placido mondo della contea è scosso dall’arrivo di due forestieri: Jack Snow e Sandra Zulma, sulle cui vicende al li­mite del soprannaturale cercano di far luce Dan Norman, l’ex sceriffo ora inve­stigatore privato, e Albert Robeshaw, il fidanzato di Lyris.

Tiny e Joan, Lyris e Micah, Dan, Louise e Mary: sono questi i personaggi a cui ci siamo affezionati. E nell’ultimo capitolo della trilogia le loro vite ri­prendono a scorrere sotto i nostri oc­chi, tra cambiamenti, scelte, scoperte e imprevedibili traiettorie. Tom Drury, come sempre, li osserva con divertita tenerezza e profondo rispetto, resti­tuendoci un’epica del quotidiano tra i cieli immensi del Midwest e la distesa sconfinata dell’oceano Pacifico.

Questo libro è per chi torna da un viaggio felice di sentire di nuovo gli odori di casa, per chi ama trovarsi in cucina di notte davanti al frigorife­ro, per chi ha tirato di spada con un metro pieghevole sgominando gli avversari, e per chi sa che subito dopo aver sognato non si può far altro che dire la nuda verità.

Tom Drury è nato in Iowa nel 1956. Con i suoi libri ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui la fellowship della Fondazione Guggenheim e la menzione di Granta come uno dei maggiori scrittori americani viventi. At­tualmente insegna al Bard College di Berlino, dove vive.

 

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