Il blog letterario La Libridinosa nasce il 29 marzo 2013. A gestire questo spazio colorato e delicato, è Laura, una mamma, moglie e lettrice a tempo pieno. Siciliana di nascita, dopo aver vissuto per tre anni in Lombardia adesso sta per tornare all’ovile e questo ritorno alle origini la preoccupa non poco.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con questa blogger fantasiosa ed entusiasta, che legge e recensisce per passione, nei ritagli di tempo tra le mille faccende quotidiane.
Ciao Laura. Iniziamo da principio, com’è nata l’idea per La Libridinosa?
Ho sempre scritto delle recensioni, anche brevi, dei libri che leggevo. Avevo un quadernetto dove appuntavo i miei pensieri e la valutazione che davo al romanzo in lettura. Poco più di un anno fa, leggendo “Se per un anno una lettrice” di Nina Sankovitch è nata invece l’idea del blog. L’autrice racconta come, per superare un momento difficile della sua vita, abbia deciso di leggere un libro al giorno per 12 mesi e scrivere poi la recensione sul suo blog. A quel punto ho pensato: “Perché no?”. La Libridinosa è nata così.
Come hai scelto il nome?
Il nome è stata la prima cosa che ho scelto e mi è venuto naturale usare un termine che mi è stato cucito addosso da Stefania, la mia migliore amica, che mi ha sempre definito LA Libridinosa per eccellenza. Dopo sono passata alla creazione del blog vero e proprio, e ho cercato di dargli una veste grafica che lo rendesse immediatamente riconoscibile. Quello che mi ha fatto capire di aver fatto centro è stato il fatto che, adesso, tutti quelli che vedono la bambolina in bilico sui libri pensano immediatamente al mio blog.
Quali pensi che siano le maggiori difficoltà di gestire un blog?
Non essere mai banale è la difficoltà maggiore. Crearsi un piccolo pubblico è una cosa fattibile, la cosa difficile è riuscire a non farlo scappare col tempo – i lettori fanno presto ad annoiarsi. Se diventi ripetitivo, se non sei costante nel pubblicare i post, li vedrai migrare verso altri lidi. E per quanto noi blogger sosteniamo sempre che, in fondo, i nostri spazi sono prevalentemente creati per noi stessi, trovare persone che si affidano ai tuoi pareri prima di decidere se leggere o meno un libro è bellissimo. Io mi ritengo molto fortunata perché ho dei follower che sono uno stimolo continuo, che mi sono vicini anche nei piccoli momenti di crisi, e non finirò mai di ringraziarli per l’affetto che mi dimostrano.
Quanto è difficile essere obiettivi, quando si parla di recensioni? Molti blogger lamentano il fatto che gli autori e le case editrici inviano sì libri da recensire, ma poi accettano solo pareri positivi. Ti è mai capitato qualcosa del genere?
Recensire non è così semplice come si può pensare. Quando il tuo blog inizia a essere conosciuto, ti ritrovi la casella mail invasa da richieste di autori emergenti. Se, da una parte, questa cosa fa piacere a un blogger, di contro c’è da dire che, spesso, questi autori, il tuo blog non lo hanno neanche guardato. Decine di mail “copia-incolla”, spesso piene di errori (il che non depone certo a favore di un autore) dove ci si sente ripetere che “il tuo blog è bellissimo, vorrei che leggessi il mio libro”. Bene! Peccato che, dando un’occhiata alle schede che contengono le informazioni sui libri, si scopre che si tratta di generi che il blogger non ha mai trattato. Da lì, spontanea sorge la domanda: “Ma tu il mio blog l’hai mai visto? Perché, se fosse così, sapresti benissimo che io non leggo certi generi”. Un altro lato negativo è che, quando si accetta di recensire libri inviati dagli autori o dalle case editrici, spesso, davanti a una recensione negativa, ci si scontra con la furia di chi ha messo a disposizione il libro stesso. Mi è capitato più di una volta di ricevere mail e commenti sul blog in cui l’autore del libro da me criticato mi ha dato contro, accusandomi di non aver colto il messaggio recondito nascosto nel suo romanzo. Devo dire che col tempo ho imparato a dire “no” alla richiesta di recensioni da parte degli autori, a meno che non mi trovi davanti a un libro che, a prescindere dalla richiesta, avrei scelto di leggere. Un’altra difficoltà nel recensire la vivo quando leggo un romanzo di un autore che di per sé amo molto, ma il romanzo che ho tra le mani si rivela un fiasco. Da blogger mi sono imposta l’imparzialità assoluta; da lettrice, non è semplice dire “caro autore del mio cuore, stavolta hai proprio fallito!”.
Da moglie e mamma, quando trovi il tempo per dedicarti alla scrittura e quanto impegno dedichi al tuo spazio personale?
Come ho detto, sono mamma di un ragazzino di 9 anni che, per mia fortuna, ha sempre avuto un carattere molto indipendente; ed essendo casalinga, ho molto tempo a disposizione per poter leggere e, di conseguenza, seguire il blog come voglio. Diciamo che le mie giornate si dividono equamente tra il mio ruolo di “donna di casa” e la mia passione per la lettura. Ogni ritaglio di tempo è ottimo per prendere un libro tra le mani, mentre al blog dedico, mediamente, un’ora al giorno. Alcuni post li preparo durante la settimana, così da programmarne la pubblicazione automatica. Per quanto riguarda, invece, le recensioni, le scrivo sul momento: dopo aver terminato la lettura di un libro, ne scrivo una bozza su carta, che poi rivedo, correggo e metto on-line.
Torniamo a parlare del rapporto con il pubblico. Quanto credi che conti ricevere commenti, per un blogger? Tra chi scrivere e chi legge si crea davvero un rapporto “personale”?
I miei follower! I miei adorati follower! Li adoro, davvero, uno per uno. Ovviamente, ce ne sono alcuni che io definisco “fantasmini”: entrano, leggono e non lasciano tracce. Poi ci sono loro: quelli che entrano, commentano, mi seguono, mi consigliano, mi dicono “avevi ragione, ho letto il libro che hai consigliato e ho pianto anch’io” oppure “grazie a te ho ricominciato a leggere”. Queste sono le soddisfazioni più grandi, quelle che mi spingono ad andare avanti, che mi strappano un sorriso o una lacrima. Ci sono anche altre blogger con cui interagisco, con cui scambio pareri e consigli. Ci sono semplici lettori che mi “usano” come una lista della spesa: prima di andare in libreria, danno un’occhiata ai libri che consiglio e compilano la loro, di lista. Con molti dei miei lettori, ormai, ho un rapporto che va al di là del blog o della pagina Facebook: ci sentiamo per telefono, con whatsapp, alcuni di loro ho anche avuto il piacere di incontrarli. Diciamo che più che dei lettori del blog, posso tranquillamente definirli amici.
Oggi scrivere un blog – anche e soprattutto di libri – sembra diventata un po’ una moda. Cosa deve avere, secondo te, un blog per avere successo? Per distinguersi dagli altri e conquistarsi una fettina di pubblico?
Credo che nell’ultimo anno ci sia stato un notevole incremento del numero dei blog letterari. Me ne sono resa conto quando, festeggiando il 1° compleanno del mio spazio, mi sono ritrovata circondata da altre blogger che festeggiavano la stessa ricorrenza. È una moda? Non credo. Piuttosto, credo che noi lettori siamo un po’ delle entità astratte. Viviamo in un mondo che ci isola, circondati da gente attaccata allo smartphone, alla tv, tutti costantemente connessi a internet. Noi lettori, invece, siamo una piccola nicchia e gli altri ci guardano come se fossimo una specie in estinzione. Credo che, proprio per questo, abbiamo deciso di fare di internet uno strumento a nostro vantaggio. Se vivo in un posto dove legge una persona su 100, almeno so che, on-line, posso trovarmi circondata da gente che mi capisce, che condivide la mia stessa passione, che vive di carta e inchiostro come me, che passa il sabato pomeriggio in giro per librerie e non a comprare scarpe, che al posto della lista della spesa ha la lista dei libri, che invece della cabina armadio sogna la libreria de La Bella e La Bestia. Quindi, no, non credo che si tratti di una moda, ma semplicemente della necessità che abbiamo noi lettori di “trovarci”. Tra l’altro, è molto semplice distinguere un blog nato “per moda” da uno nato per passione: nel primo caso, il blog ha una partenza fulminea e un crollo altrettanto veloce; nell’arco di due o tre mesi, il blogger in questione smette di aggiornare il suo spazio sino ad abbandonarlo completamente.
Alcuni blogger, grazie ad idee di successo e passione, sono riusciti a farsi notare da case editrici anche importanti oppure testate giornalistiche ed avviare così una collaborazione (o scrivere un libro). Uno su mille ce la fa, oppure è una possibilità concreta? Sogni qualcosa di simile, oppure il tuo blog ti basta?
Lo confesso: ogni volta che un autore legge una mia recensione e mi contatta, corro per casa urlando come una matta per la gioia. Il giorno in cui Luca Bianchini mi ha detto “Ah, ma tu sei La Libridinosa? Io ti seguo sempre” credo di aver rischiato di svenire ai suoi piedi. Quando Loredana Limone mi ha chiesto l’amicizia su Facebook sono rimasta a fissare la schermata del pc per almeno mezz’ora. Quando Antonella Iuliano mi ha ringraziata per la recensione di uno dei suoi romanzi ho telefonato a tutte le mie amiche (e ancora adesso, quando commenta uno dei miei post su Facebook, mi spunta in faccia un un sorriso ebete). Per una blogger non c’è soddisfazione maggiore che vedere riconosciuto il proprio “lavoro”, soprattutto quando il riconoscimento arriva dagli autori. E forse è proprio questo che certi autori non capiscono: noi blogger, nel nostro piccolo, contiamo qualcosa. Se io dico: “Quel libro per me è bocciato”, ci sarà sempre una parte dei miei lettori che non lo acquisterà. Lo ammetto senza problemi, se una casa editrice mi contattasse per una collaborazione ne sarei felice. In fondo, lo dico anche nel mio blog: io, nella mia vita, leggo. Se la mia passione potesse trasformarsi in altro, certo non mi dispiacerebbe. Scrivere un libro? No, questo è un campo che non mi interessa: lascio la penna in mano a chi è sicuramente più capace di me. Leggere, questa è la mia missione.
E concludiamo con LA domanda: che progetti hai per il tuo blog? Come lo vedi tra 12 mesi e dove pensi che possa arrivare?
Progetti? Nella mia mente ne ho tanti. Purtroppo, in questo momento, la mia vita è a un bivio: tra qualche settimana tornerò a vivere in Sicilia (terra da cui sono scappata qualche anno fa). La mia paura più grande è che, vivendo lì, il mio blog finirà per risentirne. Non fate quelle facce! La Sicilia è un’isola meravigliosa… per passarci le vacanze. Per tutto il resto, è una zona morta dell’Italia. Vivo in Lombardia e da qui posso dedicarmi a tante attività che coinvolgono il mio blog: incontri con gli autori, manifestazioni, eventi culturali, giri in libreria come e quando voglio. Tornare in Sicilia limiterà tantissimo tutto questo. Quindi non saprei proprio dire cosa ne sarà del mio blog tra un anno. L’unica cosa che posso fare è una promessa: cercare di mantenere vivo il blog, cercare di farlo progredire, di non lasciarlo morire, perché sarebbe un po’ come se morisse una parte di me stessa.
Grazie a Laura e in bocca al lupo per il ritorno a casa e per il futuro del blog La Libridinosa.
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