La Città Proibita di Pechino riapre al pubblico i suoi giardini

La Città Proibita, da sempre considerata uno dei luoghi più misteriosi e impenetrabili del pianeta, sta per svelare un altro dei suoi misteri. I giardini dell’immenso complesso situato nel centro di Pechino saranno infatti aperti al pubblico per la prima volta dalla caduta dell’impero. Manca ancora una data ufficiale, ma dovrebbe trattarsi del 2020, quando sarà terminata la seconda fase dei lavori di restauro.

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Costruita all’inizio del XV secolo, la Città Proibita è stata la residenza degli imperatori delle dinastie Ming e Qing, che nel corso dei secoli l’hanno trasformata nel più grande complesso di edifici antichi del mondo, e in un fiorente centro politico e culturale, monumentale testimonianza dell’arte e dell’architettura cinesi.

Tutte queste caratteristiche le sono valse il riconoscimento di bene patrimonio dell’umanità dell’Unesco nel 1987 oltre a un flusso continuo di turisti.

Nonostante l’ingresso al palazzo imperiale sia sempre stato accessibile, i giardini sono chiusi dalla caduta dell’ultimo imperatore cinese, nel 1912, e intatti da quando sono stati costruiti, nel XVII secolo.

Dopo decenni di abbandono, nel 2008 è stata portata a termine la prima fase del lavoro di restauro, grazie alla collaborazione tra il museo del Palazzo e il World Monuments Fund (WMF). L’obiettivo del progetto è quello di presentare al pubblico uno spazio storicamente accurato, ricreando l’oggettistica originale dell’artigianato cinese che è andata persa negli anni successivi alla caduta dell’impero. Per completare la seconda fase serviranno ancora alcuni anni, al termine dei quali sarà possibile entrare finalmente nei giardini della Città Imperiale di Pechino dopo oltre 100 anni.





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