“L’apprendista geniale”: tra calli e giornalismo l’esordio di Anna Dalton

Il primo romanzo della serie, edito da Garzanti, è piacevole, scorrevole e trasporta nella bella Venezia

Ero molto curiosa di leggere “L’apprendista geniale”, esordio alla scrittura dell’attrice Anna Dalton edito da Garzanti. Era uno dei tre libri di fine agosto che aspettavo con più entusiasmo – gli altri erano “Asimmetria” di Lisa Halliday, di cui abbiamo già parlato, e “Come fermare il tempo” di Matt Haig.

Devo dire che il libro è stato una piacevole sorpresa, scorrevole, godibile e non troppo scontato.

Ad attrarmi, prima di tutto, l’ambientazione. Di giovani che sognano fin da piccoli di fare gli attori, i ballerini, i cantanti è piena la narrativa moderna, ma devo dire che è la prima volta o giù di lì che una protagonista sogna di fare la giornalista! E che riesce, dopo anni di studio e rinunce, a entrare in una prestigiosissima scuola di giornalismo.

Anche se caratterialmente Andrea è molto lontana da me, per certi versi l’ho sentita vicina, mi sono rivista in lei e nella sua storia. La mia scuola di giornalismo a Torino – lo premetto – era molto meno esclusiva e probabilmente competitiva di quella che frequenta lei a Venezia, eppure i corsi, il timore di non essere all’altezza delle aspettative di chi ti ha scelto e in generale di quelle che ti sei fatto su te stesso, il confronto con professionisti affermati e il ritorno a una vera vita di classe dopo la libertà universitaria (nel mio caso eravamo solo in 20) sono cose che chiunque abbia frequentato una scuola di quel tipo vi potranno raccontare.

Del libro della Dalton, formazione giornalistica a parte, ho apprezzato anche molto il modo con cui è gestito l’elemento romance, il fatto che il rapporto tra la protagonista e il misterioso e problematico Jocker si sviluppi in modo coerente, senza impennate poco compatibili con i caratteri dei personaggi.

L’apprendista geniale” può anche essere letta come una storia d’amore – o come la nascita di una storia d’amore che forse si concretizzerà nel prossimo libro, o forse no – ma è soprattutto la storia di una ragazza che ha avuto un passato difficile, intenzionata a farsi strada e realizzare il suo sogno.

L’attrice Anna Dalton, all’esordio come scrittrice.

Andrea è mediamente più simpatica e credibile delle altre protagoniste under30 dei libri di oggi. Anche se ha caratteristiche sopra la media – è brillante, è intelligente, è determinata – queste si innestano su un carattere abbastanza sfaccettato da farla risultare normale. Non sembra la classica protagonista “troppo per essere vera”.

Azzeccato l’impiego come insegnante di inglese in una classe di bambini di 4 e 5 anni, che muove la storia fuori dal college e la inserisce in un contesto diverso, dove può tirare fuori altri lati del suo carattere e per certi versi mettersi alla prova.

Insomma, “L’apprendista geniale” è stato una piacevolissima sorpresa di inizio settembre. Sono ancora più curiosa di leggere il prossimo romanzo della serie – che verosimilmente si comporrà di tre capitoli, tanti quanti gli anni di college che Andrea dovrebbe frequentare a Venezia. Perché se l’esordio è stato vincente, confermarsi sarà la vera sfida. In bocca al lupo ad Anna Dalton!

 

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