Giulia Lupetti, romana classe 1988, non si definisce una persona semplice, ma forse è proprio al suo carattere tosto che deve il successo ottenuto in questi anni. A 15 anni ha intrapreso la carriera di modella, oggi è un personaggio con un gran seguito sui social e un’attrice.
Ha studiato recitazione con maestri del calibro di Giancarlo Giannini, Mariangela D’Abbraccio e Patrizia De Santis in Italia, all’Actor Studio di Londra e con Ivana Chubbuck a Los Angeles. La sua carriera come attrice è iniziata nel 2014, dove ha lavorato a stretto contatto con Ben Stiller in “Zoolander 2”.
Adesso si è stabilita in modo permanente negli Stati Uniti, ha finito le riprese del film “Clique”, dove ha ricoerto anche il ruolo di script supervisior, e ha creato una sua ONLUS a sostegno degli animali. E noi abbiamo il piacere di averla qui con noi, per parlare di successi e nuovi progetti.
Diamo il benvenuto a Giulia Lupetti su Parole a Colori. Per rompere il ghiaccio, come ti descriveresti usando solo poche parole?
Salve a tutti. Innanzitutto grazie mille per questa intervista, ne sono onorata. Credo che se dovessi descrivere me stessa in poche parole sceglierei un classico: ottimista-solare-genuina. Ovviamente lascio agli altri decidere, ma credo di rivedermi molto in questa piccola descrizione. Evito di menzionare tutti i miei lati negativi.
Di recente hai finito le riprese del film “Clique”, dove reciti ma rivesti anche il ruolo di script supervisor. Com’è stato lavorare in questa doppia veste?
Si ho finito a maggio di girare “Clique”. È stata una bellissima esperienza sotto moltissimi punti di vista, la mia prima lavorativa in America nell’ambito produttivo, anche se in passato ne ho avute altre di altro genere. Nel film interpreto l’officer Casa e il ruolo mi ha insegnato tanto. Sono molto grata alla casa di produzione Lionfly per avermi dato questa occasione. Mi ha stimolato sotto molti aspetti e ha portato a nuovi progetti importanti che sto portando avanti e di cui parlerò più in là perché sono ancora in fase di costruzione ma di cui vado molto fiera.
Non è la tua prima volta sul set. Del tuo curriculum mi intriga la partecipazione a “Mission Possible”, una commedia per famiglie con protagonisti, anche, gli animali. Cosa puoi dirci di quell’esperienza? Qualche aneddoto divertente da raccontarci?
Sono veramente grata anche perché ho avuto la grande occasione di lavorare al fianco di mostri sacri del cinema come John Savage e James Duval. Quello che mi è piaciuto sono state le tante scene che abbiamo dovuto girare con gli animali. Il mio personaggio nel film, Claudia, gestisce un ranch, quindi le scene a cavallo non sono mancate. Di episodi divertenti, per l’appunto, posso menzionare il fatto che il mio cavallo odiava i rumori forti, quindi durante le riprese ha provato a disarcionarmi innumerevoli volte. La cosa è divertente da raccontare adesso, ma sul momento ammetto di essere stata un po’ preoccupata, anche se erano state prese tutte le misure di sicurezza del caso.
Di recente ti sei trasferita negli Stati Uniti, precisamente a Los Angeles. Cosa pensi che ti mancherà di più dell’Italia e di cosa pensi invece che non sentirai minimamente la mancanza?
Sì mi sono trasferita a Los Angeles da un anno. Dell’Italia mi manca il cibo [ride] anche se devo dire che qui ci sonoristoranti italiani buonissimi, e poi io amo cucinare e trovare gli ingredienti giusti non è difficile. Nel giardino di caso poi ho anche un piccolo orto e alcuni alberi da frutto, quindi direi che non mi manca nulla… a parte la bresaola, difficile da trovare, e di cui vado matta. Per il resto mi mancano I miei animali il mio cane e I miei due gatti, mio padre I miei amici ma sono fortunata perché li vedo spesso dunque non sento mancanza in generale ma certamente a livello lavorativo non sento alcuna mancanza.
Pensi che per un attore emergente, all’estero, sia più semplice avere una chance rispetto al nostro Paese? E per te com’è stato?
Senza ombra di dubbio qui in America avere una possibilità è più semplice. C’è molta meritocrazia, molto rispetto per le idee e per la figura dell’artista, molte opportunità. Bisogna lavorare sodo e impegnarsi chiaramente ma non credo sia un problema se ami quello che fai. In Italia, secondo me, non c’è la stessa disponibilità al sacrificio e al lavoro. E poi, in Italia, si danno tante cose per scontate e c’è una forte tendenza a buttare giù le persone piuttosto che esaltare le loro qualità. Questa attitudine di dare importanza alle qualità delle persone è molto forte in America.
Attrice, modella, con un gran seguito sui social. Dove trova, Giulia, il tempo per fare tutto? E quanto è importante porsi degli obiettivi, stilare una lista delle priorità per non rischiare di perdersi tra gli impegni?
Me lo domando spesso. È molto difficile ma visto che amo profondamente quello che faccio non e faticoso. È solo questione di organizzarsi, cosa che ho dovuto imparare con il tempo così come a gestire la mia mania di perfezione e l’ansia. Diciamo che non mi lamento, è la mia occasione. Porsi degli obiettivi, stabilire quali sono le proprie priorità è fondamentale a mio avviso, ma lo è ancora di più non arrendersi e credere profondamente nel nostro istinto, in quello che ci smuove, nel motivo per cui vogliamo fare determinate cose e raggiungere certi livelli. È questo quello che ci manda avanti nella vita. I nostri sogni sono fondamentali, dobbiamo prestare attenzione a quello che desideriamo perché sono quelli i motivi per i quali vogliamo esistere su questa terra .
Prima di salutarci, che consigli ti sentiresti di dare ai tanti giovani che sognano di sfondare nel mondo del cinema – e dei social? Cosa non può mancare per farcela
L’unico consiglio che posso dare è: fate quello che amate ma non fatelo per la fama, per sfondare o per i soldi. Questi sono elementi importanti, appetibili, che possono portare tranquillità ma non felicità. Si ricercano fama e denaro per sentirsi apprezzati o comunque visti e questa è solo un’espressione delle nostre mancanze e dei nostri bisogni. Vivere rispondendo a un bisogno non è la soluzione, ma ci porta a una ricerca infinita. Il mio consiglio è fate le cose perché vi rendono felici, perché la passione che avete dentro vi spinge a non smettere ma a fare sempre di più. Fate qualcosa perché è il modo per esprimere la vostra unicità, fatelo a modo vostro, fatelo per voi stessi.
Grazie a Giulia Lupetti per essere stata con noi.
Grazie a voi per questa intervista. Un bacio. Vi mando amore e luce.