di Gianni Miglionico
Un parco naturale con svariate specie animali e vegetali, un insolito museo della scultura con una grande collezione esterna e interna, la location speciale per una gita o un matrimonio fuori dai canoni, accanto ai personaggi delle opere impressioniste.
Si chiama Grounds for Sculpture (GFS), letteralmente “Terre per la scultura”, ed è il parco-museo della città di Hamilton, nello stato del New Jersey, Stati Uniti.
La geniale idea nasce nel 1984 da John Seward Johnson Jr., scultore e filantropo, che sognava da tempo di dar vita a un giardino pubblico di sculture connesso con un museo. Il suo desiderio era quello di rendere la scultura contemporanea accessibile a tutti, per offrire alle persone l’opportunità di sentirsi a proprio agio in dialogo con l’arte. La costruzione iniziò nel 1989 sul sito della ex New Jersey State Fairgrounds (spazio in cui aveva luogo l’annuale fiera dell’agricoltura e mostre di artigianato domestico), un’area di ben 17 ettari.
Grounds for Sculpture ha aperto ufficialmente al pubblico, anche se inizialmente solo su appuntamento, nel 1992 e fin dalla sua istituzione ha ospitato grandi sculture nei suoi spazi esterni, una collezione “outdoor” cresciuta di anno in anno e giunta oggi a contare oltre 270 opere di artisti di fama internazionale, tra i quali Henry Moore, Clement Meadmore, Anthony Caro, Kiki Smith e George Segal. Alcune sono state commissionate appositamente per il parco, ad esempio lo spazio di Magdalena Abakanowicz.
Nel 1993 è stata inaugurata la prima area museale coperta, con una sessantina di sculture di Michele Oka Doner, William King, Tom Otterness e molti altri nomi del panorama artistico contemporaneo. L’anno successivo è stato istituito il primo premio annuale riservato a studenti e artisti laureati provenienti da tutto il mondo, con l’intento di integrare la collezione e dedicare ulteriore spazio alla scultura del nostro tempo.
Nel luglio 2000 GFS è diventato una organizzazione no-profit aperta al pubblico e nello stesso anno ha anche preso vita il Ristorante di Rat, il cui nome è legato al topo d’acqua Ratty de Il vento tra i salici di Kenneth Grahame. Progettata da Johnson in un clima impressionista, sulla scia dei dipinti del pittore francese Claude Monet, la struttura offre la possibilità di incontrare le figure della pittura francese del XIX secolo, che diventano grandi sculture modellate dalle mani di Johnson.
La collezione del parco ha continuato a crescere nel corso degli anni – nel 2012, ad esempio, è stata inaugurata la Galleria Est, 7.500 metri quadrati di spazi espositivi al coperto.
L’ultimo successo di questo particolarissimo giardino-museo in ordine cronologico è la grande mostra di scultura dedicata a Seward Johnson, ideatore e fondatore del GFS. Aperta al pubblico a maggio 2014, alla presenza del vivacissimo artista ottantenne, Retrospective in un mese ha toccato quota 30.000 visitatori, quasi il 20% della partecipazione annua del parco. Ad oggi, ci sono stati circa 145.000 visitatori, e questo ha fatto sì che la mostra, la cui chiusura era prevista per settembre 2014, sia stata prorogata fino a luglio 2015.
Grounds for Sculpture, una voce da aggiungere alla lista dei musei statunitensi da visitare almeno una volta, un’occasione per respirare un singolare mix tra arte contemporanea, natura e spensieratezza, lontano dal trantran quotidiano.