“Figlie di una nuova era”: quattro donne, un secolo di storia

Esce per Fazi il primo capitolo della trilogia di Carmen Korn che ripercorre la storia del Novecento

Per gli amanti delle saghe familiari incrociate e del romanzo storico, per chi ha divorato i cinque libri dei Cazalet ma anche la Century trilogy di Ken Follett, “Figlie di una nuova era” di Carmen Korn, edito da Fazi e in uscita il 18 ottobre, è senza dubbio una lettura indicata.

Le vicende delle due amiche ostetriche Henny e Käthe, di Ida, imprigionata per amore del lusso e dei genitori in un matrimonio senza amore, di Lina, maestra dal temperamento anticonformista e indipendente si intrecciano nella Amburgo del Novecento, a partire dagli anni ‘20 fino alla fine della Seconda guerra mondiale.

E insieme a loro vediamo sfilare genitori e figli, mariti, amanti e amici, un caleidoscopio multicolore di relazioni e matrimoni, battaglie politiche e sfide lavorative, lutti e perdite, eventi grandi e piccoli tenuti insieme dal filo dell’amicizia. E della storia.

Se l’ambientazione è curata e attenta, i personaggi ben caratterizzati e per niente banali o stereotipati, quello che non mi ha convinta del tutto è stato solo il ritmo della narrazione. Nonostante i capitoli scandiscano il tempo, e il tempo in questione sia anche piuttosto dilatato (si salta sempre in avanti almeno di alcuni mesi, molto spesso di anni) si ha una certa sensazione di lentezza, di staticità, come se la storia, nonostante tutto quello che accade, non procedesse con la dovuta verve.

È solo una sensazione, che svanisce nel tourbillon di eventi e colpi di scena, di personaggi ed emozioni. Il bello di “Figlie di una nuova era”, secondo me, è soprattutto la sua capacità di rendere giustizia a un’epoca che oggi ci sembra lontanissima e a una generazione di donne che ha vissuto grandi sconvolgimenti, nell’arco della vita.

A ogni pagina si ha la sensazione di camminare al fianco di Henny, Käthe, Lina e tutti gli altri, di affrontare con loro – anche se dall’alto di una certa preveggenza, che ci viene dal sapere già come sono andate gli eventi della Storia con la esse maiuscola che si vanno delineando intorno a loro – dolori, gioie, successi e sconfitte.

Alla fine, nonostante l’importanza e la corposità del romanzo, prevale il desiderio di sapere cos’è successo dopo. Perché Carmen Korn è stata brava anche nella costruzione del finale che possiamo definire “provvisorio” – trattandosi del primo capitolo di una trilogia. Mette qualche punto fermo, ma soprattutto apre la strada a quello che verrà… E noi siamo qui, pronti a scoprirlo!

 

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