Festival del cinema di Cannes | In concorso | Loving

Un film di Jeff Nichols. Con Joel Edgerton, Ruth Negga, Michael Shannon, Marton Csokas, Alano Miller. Drammatico, 123’. 2016

Joel Edgerton, Ruth Negga, Loving, locandina

Il matrimonio comporta diritti ma anche doveri – oltre a una dose di lucida follia, per come la vedo io. La Corte Suprema statunitense ha recentemente legalizzato le unioni gay, e anche nel nostro Paese, roccaforte di moralismo e preconcetti, si stanno facendo dei passi in avanti, per quanto lenti e millimetrici.

Ma anche i moderni e avanzati Stati Uniti hanno attraversato fasi contrastate. Basti pensare che negli anni ‘50, negli stati del Sud era considerato illegale il matrimonio interrazziale. Chi osava sfidare la legge poteva andare incontro a una pena detentiva. Amare una persona di colore diverso dal proprio veniva considerato un vero e proprio abominio, pensare di mescolare le razze sbagliatissimo – al punto che i figli nati da questi matrimoni erano considerati dei bastardi.

In questo quadro retrogrado, in questa società, si inserisce la storia d’amore e di coraggio di Richard (Edgerton) e Mildred (Negga), una coppia innamorata, desiderosa di vivere insieme e di sposarsi, quando la donna rivela al fidanzato di aspettare un bambino.

C’è solo un problema: Richard è bianco, Mildred nera. La coppia vive in Virginia, Stato contrario al matrimonio interrazziale, e per questo viene arrestata di ritorno da Washington dopo essere convolata a nozze.

Joel Edgerton e Ruth Negga in una scena di “Loving”. (2016)

Il giudice condanna i due a un anno di carcere, pena sospesa dietro impegno della coppia di dichiararsi colpevole e e di allontanarsi dalla Virginia per almeno 25 anni. I Loving sono costretti, di fatto, a un esilio coatto, stabilito da quella che è la più grande democrazia del mondo.

Se il mite e placido Richard sembra accettare la sentenza, Mildred soffre a dover vivere lontana dalla famiglia. Volendo tornare a casa con i tre figli, arriva a scrivere al Presidente Kennedy, chiedendone l’intervento. La risposta arriva, inaspettata: l’Unione per i diritti civili interviene, perorando la causa dei Loving fino alla Corte Suprema. Ha inizio così una battaglia legale lunga nove anni, che i Loving affrontano con dignità e compostezza, sempre sorretti dal loro amore.

“Loving” rientra in quella categoria di film a carattere politico e civile che la cinematografia americana sente sempre più spesso il bisogno di realizzare per svuotare l’armadio dai propri ingombranti scheletri. La questione razziale è uno dei talloni d’Achille degli Stato Uniti, ancora oggi tema scottante e di attualità.

Il regista di “Loving” Jeff Nichols.

La sceneggiatura è essenziale, semplice, scritta con l’obiettivo di raccontare una piccola, grande storia d’amore e proporla come simbolo delle lotte per i diritti civili.

La regia di Jeff Nichols è asciutta, pulita, solida, capace di costruire un impianto narrativo dove la tensione è nel complesso costante e il ritmo discreto. Lo stile registico è di stampo televisivo, ma comunque di livello.

La coppia formata da Joel Edgerton e Ruth Negga è intensa e coinvolgente. I due attori sono bravi e naturali nel ricreare le dinamiche di coppia, mettendo in scena la complementarietà e simbiosi tipica di chi si ama.

Il finale, forse un po’ troppo melenso e retorico, non può comunque non commuovere nel suo mostrare come una coppia normale sia riuscita a scrivere una pagina fondamentale nella storia dei diritti civili negli Stati Uniti, volendo soltanto essere riconosciuti come marito e moglie.

 

Il biglietto da acquistare per “Loving” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.





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