Un film di Paul Verhoeven. Con Isabelle Huppert, Laurent Lafitte, Virginie Efira, Christian Berkel, Anne Consigny. Drammatico, 130′. Francia 2016
Michelle è la proprietaria di una società che produce videogiochi ed è una donna capace di giudizi taglienti sia in ambito lavorativo che nella vita privata. Vittima di un stupro nella sua abitazione non denuncia l’accaduto e continua la sua vita come se nulla fosse accaduto. Fino a quando lo stupratore non torna a manifestarsi e la donna inizia con lui un gioco pericoloso.
Paul Verhoeven è un regista che nel corso della sua carriera ci ha abituato a pellicole che spaziano tra i diversi generi cinematografici, senza mai mancare di spessore. Molti dei suoi film sono diventati dei cult – su tutti “Basic instict” e “Robocop”.
Il vecchio leone olandese conferma ancora una volta il suo talento, presentando in concorso al Festival di Cannes “Elle”, un film particolare e divertente, assai difficile da collocare.
La sceneggiatura è ben scritta, sarcastica, pungente, mescola con efficacia dramma e commedia. Paradossalmente il limite sta nell’assenza di una vera identità drammatica, che finisce per penalizzare la completa riuscita del film. “Elle” diverte, con un’ironia feroce e surreale, e nello stesso tempo mostra il lato peggiore, più animalesco, dell’essere umano.
La regia di Verhoeven è ispirata, esperta, pulita, talentuosa nel costruire un impianto narrativo credibile e intrigante. Forse sarebbe stato opportuno asciugare il film, rendendolo più agile e brillante sul piano del ritmo ed evitando così la sensazione di pesantezza che si avverte a tratti nella seconda parte.
Isabelle Huppert sfodera una performance degna della Palma d’oro, riuscendo a rendere il suo personaggio non solo credibile, ma sopratutto emotivamente significativo per chi guarda. Michelle, per quanto particolare, è una donna in cui è possibile immedesimarsi, e per questo non si può non fare i complimenti all’attrice.
Il finale è la parte più debole del film, ma riesce comunque a dare allo spettatore l’illusione che, alla fine, per ognuno di noi ci sia spazio per almeno un briciolo di calore e di normalità.
Il biglietto da acquistare per “Elle” è:
Neanche regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre.