“Django”: 3 motivi per guardare la serie western su Sky Atlantic

Nei 10 episodi Francesca Comencini guarda agli spaghetti western ma reinventa il genere

Ha debuttato il 17 febbraio su Sky Atlantic e in streaming su NOW “Django”, la serie che rilegge in chiave contemporanea l’omonimo film western di Sergio Corbucci.

Francesca Comencini dirige i primi quattro dei dieci episodi, ed è alla direzione artistica del progetto. Dietro la macchina da presa si sono seduti anche David Evans (Downton Abbey) ed Enrico Maria Artale (Romulus). Nel cast, grandi nomi del panorama internazionale come Matthias Schoenaerts, Nicholas Pinnock, Lisa Vicari e Noomi Rapace.

Texas, fine del 1800. Django (Schoenaerts) raggiunge la città di New Babylon, riarsa, sul fondo di un cratere. È alla ricerca degli uomini che hanno assassinato la sua famiglia, ma scopre che sua figlia Sarah (Vicari) è sopravvissuta e si trova sul posto. Ormai la ragazza ha vent’anni e si appresta a sposare John Ellis, che di New Babylon è il fondatore, e inoltre non vuole il padre tra i piedi. Ma Django non è uomo da arrendersi, e non lascerà nulla d’intentato pur di avere un’altra possibilità con lei.

Siete intrigati dalla trama di questa serie, presentata in anteprima in autunno alla Festa del cinema di Roma? Ecco altri 3 motivi per cui vale la pena vederla.

 

1 “DJANGO” È UN WESTERN CONTEMPORANEO, che racconta i conflitti, le contraddizioni e i timori di oggi senza però dimenticare di guardare al passato cinematografico degli spaghetti western. D’altra parte lo ha dichiarato chiaro e tondo Francesca Comencini nelle sue note alla regia: “Erano gli anni Settanta, ed io ero appena una ragazzina quando mi sono immersa nell’oscurità di un cinema e la mia mente ha viaggiato tra le nuvole di fumo delle selvagge praterie nel West. Leone, Corbucci, Morricone, sono cresciuta con quei maestri.” 

2 IL PROTAGONISTA È INSICURO E FRAGILE, molto lontano dall’immagine del cowboy tutto d’un pezzo raccontato sia nel film di Corbucci del 1966 che in quello di Quentin Tarantino del 2012. Travolto da una tragedia familiare parte alla ricerca di vendetta e finisce per lottare per qualcosa di molto più grande. 

3LE DONNE DELLA SERIE SI PRENDONO LA SCENA, grazie a un’ottima sceneggiatura che si prende il suo tempo per approfondire la psicologia e il carattere di tutti i personaggi. La Elizabeth Thurmann di Noomi Rapace, signora della città dei bianchi che vuole ripulire il mondo dai peccatori, ad esempio, è meravigliosa. Questa attenzione ai personaggi femminili è una piacevole novità, in un genere che si è sempre concentrato più sugli uomini. 

 

“Django” ha debuttato il 17 febbraio su Sky Atlantic con i primi due episodi. Gli altri usciranno a cadenza settimanale, due per venerdì. 

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