“Confusione”: recensione del terzo volume della saga dei Cazalet

Elizabeth Jane Howard, nella serie di romanzi edita da Fazi, ci porta a vivere il periodo bellico

Terzo volume della saga familiare di Elizabeth Jane Howard, edito da Fazi alla fine del 2016, Confusione trascina il lettore nel pieno del secondo conflitto mondiale, che fa da triste sfondo a tutta la narrazione. Il libro si apre infatti nel 1942, accompagnandoci, per oltre cinquecento pagine, fino alla fine della guerra.

Le cugine Cazalet, Louise, Polly e Clary, che avevamo conosciuto bambine ne “Gli anni della leggerezza” (qui la recensione) e poi adolescenti ne “Il tempo dell’attesa” (qui la recensione), si affacciano ormai alla vita adulta.

Louise sposa Michael Hadleigh, rampollo di una famiglia in vista e ritrattista di successo, ma in realtà uomo pavido e succube della madre. Nei panni di “Miss Hadleigh”, la ragazza sperimenta tutti i limiti del matrimonio, costretta a obbedire al “maschio” e a mettere al mondo figli, finendo per sentirsi sia una cattiva moglie che una pessima madre.

Polly e Clary si trasferiscono intanto a Londra per frequentare una scuola di dattilografia. Questi sono i loro “anni d’oro”, anche se non sanno bene cosa farsene, incapaci come sono di ricordare la vita prima del conflitto e forse troppo spaventate per immaginare quel che accadrà quando la guerra avrà finalmente fine.

Polly è innamorata di Archie – amico fraterno del padre di Clary, disperso in Francia da anni –, divenuto nel frattempo un punto di riferimento e un confidente per tutti i Cazalet, che lo considerano ormai uno di famiglia. Clary, nonostante lo scetticismo generale, continua intanto ad aggiornare il proprio diario, da far leggere al padre al suo ritorno.

Accanto a loro spicca la figura di Zoe, moglie di Rupert, e madre della piccola Juliet, che vive una condizione di prolungata sospensione cui non sa più come rapportarsi: non sa se suo marito tornerà mai e in questa condizione di “presunta vedovanza” si innamora di un reporter americano di origine ebraica, Jack.

In “Confusione“, ancor più che nei romanzi precedenti, prevale l’aspetto descrittivo, estremamente minuzioso ma perfettamente bilanciato nel susseguirsi di eventi, sentimenti e dolori. Ancora una volta grandi protagoniste sono le donne che in questa delicata fase vivono la fine del moralismo vittoriano e la nascita di nuovi e più permissivi costumi.

La Howard, con grande maestria, ci trascina nei meandri emotivi di ogni personaggio, frugando tra i suoi pensieri, spesso contraddittori ma mai censurati. La guerra e il suo procrastinarsi generano confusione e incertezza in tutti, giovani e vecchi, e grande è l’attesa verso il dopo, quando “sarebbe iniziata una vita nuova, le famiglie si sarebbero ricongiunte, la democrazia avrebbe prevalso e le ingiustizie sociali di prima della guerra sarebbero state sanate in blocco”.

Confusione” è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, profondamente introspettivo e al contempo emozionante e travolgente. Il colpo di scena finale ci proietta verso il quarto e penultimo capitolo della serie, “Allontanarsi“.

 

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