di Erika Ruffoni
La gente la chiama “lacrima di unicorno” oppure “acqua commestibile”, ma il nome ufficiale è Raindrop cake.
Ai profani, poco avvezzi all’alta cucina, o a coloro a cui basta guardare qualche programma in tv per sentirsi chef sembrerà una semplice goccia d’acqua di grandi dimensioni. Potrebbe sorprendervi, invece, la mole di lavoro che serve per preparare questo dolce.
La Raindrop cake è uno dei dessert più discussi, ma in realtà non si tratta di una novità assoluta – si ispira infatti al dolce tradizionale nipponico Mizu shingen mochi. Stando a chi ha avuto il piacere di assaggiarlo ha un gusto delicato, zuccherino e rinfrescante.
L’idea di rendere la Raindrop un cult anche negli Stati Uniti è stata di Darren Wong che, non potendo far arrivare il prodotto già pronto dal Giappone per una questione di conservazione, ha deciso di crearne una sua versione e vederla per otto dollari al pezzo nel suo locale di Brooklyn.
I consumatori hanno già dimostrato di apprezzare molto. La tortina traslucida non contiene calorie, e questo la rende appetibile anche ai patiti della linea.
È composta di polvere di Agar-agar (una sostanza gelatinosa che deriva dalle alghe marine), zucchero di canna, acqua minerale, e addolcita poi con farina di soia (kinako) e sciroppo di zucchero (kuromitsu).
Una creazione innovativa, con la sua trasparenza, almeno per il mondo occidentale, abituato alle torte abbondanti e ipercaloriche – pensate solo alle cake a stelle strisce, composte da tantissimi strati.
Come abbiamo anticipato, l’apparenza inganna: per realizzare una Raindrop perfetta, infatti, il procedimento è tutt’altro che semplice. La precisione nelle dosi deve essere maniacale, e una volta pronta, trasportare la torta senza che si rompa è complicato. A questo aggiungete il fatto che il dessert deve essere consumato entro trenta minuti dalla preparazione, e capirete come il processo che arriva fino alla vendita non sia proprio semplice come bere un bicchiere d’acqua.
La Raindrop cake, oltre a essere buona, è anche un magnifico esempio di food design: l’aspetto e la presentazione stravagante giocano infatti un ruolo fondamentale nel suo successo. Assaggereste mai una torta che, di fatto, ha poco sapore? Se non avesse la forma di una goccia d’acqua, invitante, innovativa, probabilmente no. Ma proprio sul desiderio delle persone di provare sempre nuove esperienze culinarie ha puntato Darren Wong per realizzare il suo business.