Cartoline (glamour) da Cannes 2022: a tu per tu con Mélanie Laurent

L'attrice e regista ha ripercorso la sua carriera e parlato delle difficoltà di essere donna sul set

I bilanci, si sa, si dovrebbero fare alla fine. Così come il giocatore di poker avveduto conta le vincite solo dopo aver lasciato il tavolo. Ma tutti questi discorsi logici stanno a zero, per l’inviato ai festival del cinema!

La sua unica missione è quella di mandare entro le 23.55 tutti i pezzi di giornata, spuntare un film dopo l’altro dalla famigerata lista della Direttora e avere un programma fattibile per il giorno successivo. Peccato che a complicare le cose e le regole, già di per sé non semplicissime, ci si sia messa la pandemia.

Oggi l’inviato deve avere un’ulteriore abilità: il bagarinaggio. I biglietti degli spettacoli sono infatti spesso introvabili per i possessori di badge giallo e blu, e a niente valgono le sveglie sul cellulare o trucchetti simili. L’unica è ricorrere agli scambi sotto banco, oppure mettersi l’anima in pace e pagare per un biglietto regolare. 

La frustrazione viaggia altissima, se non fosse che ogni tanto la Dea bendata sorride anche agli ultimi. E ci ridà fiducia nel sistema – o quanto meno la voglia di andare avanti per la nostra strada, per quanto accidentata.

Abbiamo avuto la possibilità di partecipare a uno degli incontri del ciclo “Women in motion”, dedicati alle donne che stanno plasmando l’industria cinematografica. Un’opportunità unica di assaporare tutto il lato glamour di Cannes nella suite dell’Hotel Majestic.

Cosi il vostro inviato si è infilato l’abito buono e per un’ora ha staccato da film e programmi, immergendosi nelle parole di Mélanie Laurent, talentuosa e poliedrica, oltre che di una bellezza disarmante. L‘attrice francese, consacrata nel 2009 dal ruolo nel film di Quentin Tarantino “Bastardi senza gloria”, ha intrapreso anche la carriera da regista – al momento sono cinque i lungometraggi che ha diretto, l’ultimo dei quali, “Il ballo delle pazze”, presentato a Toronto.

Mélanie Laurent in una scena di “Bastardi senza gloria” (2009)

La Laurent ha ripercorso le tappe della sua prestigiosa carriera, i momenti che l’hanno resa ciò che oggi, accomunati da un filo conduttore, la volontà di raccontare storie, parlando anche di temi attualissimi come sessismo e misoginia nel “dorato” mondo del cinema. 

“I tempi sono cambiati, certo, ma essere donne sul set è ancora oggi complicato – ha spiegato l’attrice, raccontando poi un momento difficile vissuto durante la sua parentesi americana. – Ho quasi pianto durante una ripresa e mi è stato detto che è stato un grosso errore, perché non si deve mai apparire deboli. Ma perché una donna dovrebbe nascondere le proprie fragilità tutto il tempo?”.

A chi la definisce una regista “femminista” la Laurent risponde con semplicità e ironia. “Non faccio film femministi apposta, è solo che mi piace filmare le donne. E credo che una donna che filma il corpo di una donna non lo farà mai come farebbe un uomo”. Se esiste la fantomatica sorellanza tra donne? “Noi donne siamo capaci di tutto. Possiamo essere solidali le une con le altre, ma anche crudeli. Fa parte della natura umana”. 

Un incontro che è volato, ma mi ha lasciato un dolce sapore in bocca. Sono momenti come questo che ti fanno apprezzare la vita, dura e grama per la maggior parte del tempo, dell’inviato.

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