Biennale di Venezia: trasformismo, successo e sperimentazione

di Gianluigi Salvi – HyperReview.com

 

Il festival di Venezia, arrivato alla 72° edizione, sta per concludersi, ma anche quest’anno la Mostra Internazionale d’arte Cinematografica è riuscita a catalizzare l’attenzione mediatica.

L’obbiettivo dei paparazzi si è focalizzato principalmente su Johnny Depp e sul suo repentino cambio d’aspetto, dovuto all’interpretazione del criminale Jimmy Bulger nell’attesissimo “Black Mass” (L’ultimo gangster) di Scott Cooper, autore del pluripremiato “Crazy Heart” (2009).

Sebbene l’immagine di un Depp ingrassato abbia stupito il web, bisogna ricordare che anche in passato l’attore si è sottoposto a cambiamenti estetici importanti per entrare alla perfezione in un personaggio, ricordiamo ad esempio la calvizie autoindotta per interpretare Raul Duke, alias Hunter S. Thompson, in “Paura e delirio a Las Vegas”, tratto dal libro edito in Italia da Bompiani.

Johnny Depp alla Mostra del Cinema di Venezia 2015

Nonostante l’impegno del protagonista, “Black Mass”, film incentrato sulla figura di uno dei criminali più ricercati degli Stati Uniti, ha diviso la critica. C’è chi lo ha definito raffinato e chi invece non si è risparmiato, parlandone come di un prodotto privo di personalità.

La scelta di Cooper è ricaduta su Johnny Depp per il ruolo di Jimmy “Whitey” Bulger, forse anche per via dell’esperienza dell’attore nell’interpretare ruoli di spicco nell’ambiente criminale. Ricordiamo quelli ricoperti in “Blow” (2001) e “Donnie Brasko” (1997), entrambe pellicole tratte da storie vere, esattamente come quella presentata in questi giorni sulla Laguna.

Un altro grande ritorno a Venezia è stato quello del compianto Claudio Caligari (1948-2015), autore di pellicole di stampo neorealista come “Amore Tossico” (1983) e “L’odore della notte” (1998). Il regista, scomparso nel mese di maggio, è presente al festival con “Non essere cattivo” (potete leggere la recensione del film su Parole a Colori), sequel ideologico di “Amore tossico”, film di matrice pasoliniana, divenuto un vero e proprio cult per i cinefili più raffinati.

Dopo aver collezionato decine e decine di rifiuti, Caligari, aiutato anche dall’attore e amico Valerio Mastandrea, è riuscito a portare a termine la sua ultima opera, senza la possibilità però di vederla proiettata di persona sul grande schermo a Venezia.

Dakota Johnson alla Mostra del Cinema di Venezia 2015

Festival delle grandi occasioni, invece, per Dakota Johnson arrivata in Italia con ben due film: “Black Mass”, di cui abbiamo parlato sopra, e “A big Splash”, dove apparirà anche in scene di nudo.

Complice anche il successo preannunciato di “Cinquanta sfumature di grigio”, che l’ha fatta conoscere al grande pubblico nelle vesti della sottomessa del miliardario Mr. Grey, l’attrice ventiseienne sta rapidamente scalando la vette di Hollywood.

Opera controversa, invece, quella di Marco Bellocchio: “Sangue del mio sangue” ha spiazzato tutti con la sua rivisitazione personale del racconto gotico. Il regista, da sempre amante della letteratura, trae spesso dal mondo dei libri i soggetti per i suoi lungometraggi – ricordiamo ad esempio “Il diavolo in corpo” (1986), tratto dal romanzo omonimo di Raymond Radiguet.

Il progetto presentato è suddiviso in due film distinti che trattano due soggetti differenti: nel primo protagonista è una suora, mentre il secondo porta nell’universo di un vampiro restio all’utilizzo dei social network.

Che altro dire? Aspettando di scoprire i verdetti, non possiamo non notare che, come ogni anno, la Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia non smette di stupire. E soprattutto di far parlare di sé.


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