L’arrivo di un bambino è un momento di gioia assoluta, ma segna anche, per una coppia, l’inizio della faticosa e complessa “carriera” da genitori. Una carriera che la mia generazione, se possibile, evita di intraprendere o comunque rimanda il più possibile, nonostante sia punteggiata da belle gratificazioni e momenti unici.
Stringere per la prima volta tuo figlio tra le braccia è sicuramente uno di questi, ma prima bisogna superare indenni il travaglio. Sì perché il parto di una donna, per quanto sia un atto d’amore unico, può anche tramutarsi in un’epica avventura, dai risvolti imprevedibili.
Questo è il caso di Martina (Prestinari), quarantenne in carriera, che si presenta senza un compagno accanto nel reparto maternità dell’ospedale San Camillo di Roma per partorire.
A rassicurare la donna c’è il sornione e sorridente ostetrico Francesco (Avaro) che tante ne ha viste nella sua carriera e che con naturalezza ed efficacia riesce a dispensare consigli e cure alle future mamme, impegnate con una delle prove più importanti delle loro vite.
Martina, però, è tutt’altro che sola. L’amico del cuore Massimo (Pignotta), sebbene sia rimasto stupito dalla maternità tenuta a lungo segreta, è al suo fianco. L’attesa per il lieto evento diventa allora l’opportunità per la coppia di chiarirsi, mettersi a nudo e capire quanto siano importanti l’uno per l’altra. Un rapporto, il loro, che evolve nel corso dello spettacolo e porta il riluttante Massimo a comprendere quali siano le priorità nelle vita.
Un testo ben scritto, che affronta con semplicità, ironia e delicatezza le difficoltà che una coppia affronta per essere tale e le paure che vive di fronte alla possibilità di costruirsi un futuro. Un testo che gronda speranza e amore per il futuro, conditi forse con po’ di retorica, ma che comunque genera ottimismo e sorrisi tra il pubblico.
Gabriele Pignotta si conferma autore creativo e poliedrico, capace di osservare con attenzione e raccontare la nostra società, evidenziandone pregi e difetti.
Fabio Avaro e Sidartha Prestinari, professionisti di talento e personalità, offrono una performance credibile, che crea empatia con lo spettatore.
Il finale, sebbene scontato e immancabilmente lieto, emoziona e invita a considerare, come dice lo stesso ostetrico Francesco, “che molto spesso la persona giusta la puoi cercare ovunque, ma poi capisci che si trova a un palmo da te”.