Un film di Stefano Sardo. Con Guido Caprino, Elena Radonicich, Thony, Freddy Drabble, Giacomo Mattia. Commedia, 110′. Italia 2021
Tommaso e Alice, musicista lui, attrice lei, stanno insieme da quindici anni, con solo una breve pausa. Per gli amici sono una coppia più che solida e quindi tutti si sorprendono all’annuncio che hanno deciso di lasciarsi. Lo faranno gradualmente, non solo perché possiedono un appartamento in comune, comprato grazie a un mutuo, ma soprattutto perché vogliono conservare un rapporto di amicizia.
Gli over30 di oggi, al cinema e nella vita reale, sono quelli del lavoro precario, dell’indecisione sentimentale e del timore di farsi una famiglia. Più comodo e semplice interpretare il ruolo degli eterni Peter Pan che assumersi delle responsabilità.
I pochi “eroi” che scelgono la vita di coppia e la convivenza, si trovano a un certo punto davanti a un dubbio amletico: fare un figlio oppure lasciarsi. E l’indecisione, in questo caso, rischia di far saltare gli equilibri e le sicurezze anche dei più innamorati.
“Una relazione” di Stefano Sardo, presentato a Venezia nelle Giornate degli Autori, ci mostra il lento quanto straziante logorio della coppia formata da Tommaso (Caprino) e Alice (Radonicich). I due sembrano complici e uniti, gli amici li invidiano, ma in realtà insieme sono ormai infelici perché lei desidera un figlio e lui non è così convinto.
Il film parte dalla fine, ovvero dall’inaspettato annuncio fatto agli amici della loro volontà di lasciarsi. In modo graduale, però, senza strappi o sofferenze inutili, e impegnandosi a restare amici. Una dichiarazione di intenti che, per quanto lodevole, appare al pubblico come difficilmente attuabile…
“Una relazione” è una pellicola generazionale, attuale, moderna, sincera, intensa sul piano emozionale ma complessivamente prevedibile a livello drammaturgico. La trama sembra riprendere quella di altri film che potremmo definire “di genere”, incentrati su una generazione cronicamente incapace di essere felice ma bravissima a complicarsi la vita.
La sceneggiatura di Stefano Sardo e Valentina Gaia, che molto probabilmente attingono alle rispettive biografie, è agrodolce; i protagonisti ben caratterizzati sul piano emotivo e caratteriale. L’alternarsi sulla scena delle due prospettive funziona, e lo spettatore finisce per sentirsi vicino talvolta a Tommaso, talvolta ad Alice.
Guido Caprino ed Elena Radonicich formano una coppia ben assortita e complementare sul piano artistico. Personalmente mi ha colpito di più lui, capace di trasmettere tutto il senso d’inquietudine e d’inadeguatezza e in generale l’indole egoista di molti maschi quarantenni. La Radonicich è credibile, convincente, ma non va oltre la media.
“Una relazione” offre anche dei momenti ironici e divertenti grazie al contributo degli altri personaggi, ben delineati in fase di scrittura e magistralmente interpretati dal cast. Tra tutti spicca il compianto Libero De Rienzo nel ruolo di Luca, l’amico cinico e caustico ma capace anche di smorzare, con la giusta battuta, le tensioni nel gruppo.
Uno dei problemi del film è il fatto di rimandare a più riprese il finale, come se gli sceneggiatori fossero stati indecisi fino all’ultimo sull’esito da dare a questa relazione. Il tira e molla si conclude nel segno della poesia e del romanticismo, ma uno spettatore cinico potrebbe anche dire della furbizia…