Un film di Sebastian Lelio. Con Daniela Vega, Francisco Reyes, Luis Gnecco, Aline Küppenheim, Amparo Noguera. Drammatico, 104′. Cile, Germania, 2017
Data di uscita italiana: 19 ottobre 2017
Santiago del Cile. Orlando (Reyes), un ultracinquantenne imprenditore tessile, ha una soddisfacente relazione con Marina (Vega) e intende festeggiarne il compleanno con un viaggio alle cascate di Iguazu. La sera della ricorrenza ha un malore in seguito al quale cade dalle scale di casa. Marina lo porta all’ospedale e avvisa il fratello che sopraggiunge. Orlando è deceduto e Marina viene invitata dalla ex moglie a tenersi lontana dalle esequie e dalla sua famiglia. Non perché sia l’amante ma perché è un transgender.
Le coppie solide e affiatate formate da uomini di mezza età e donne molto più giovani sono piuttosto comuni, oggi, e non dovrebbero più fare tanto rumore. Uso il condizionale, perché anche se in teoria dovremmo esserci abituati a rapporti di questo tipo, la tentazione di giudicarli, definendoli magari di mero interesse è sempre in agguato.
Eppure il biblico “chi è senza peccato scagli la prima pietra” dovrebbe essere applicato anche all’amore, perché alla fine ognuno di noi ha le sue magagne e chi siamo, quindi, per giudicare quelle degli altri?
Sebastian Lelio, autore dell’acclamato “Gloria”, torna sul grande schermo con un’altra delicata storia d’amore, che ha come protagonisti Marina (Vega) e Orlando (Reyes), cameriera in un ristorante e talentuosa cantante nei ritagli di tempo, lei, imprenditore di successo, lui.
La grande differenza d’età non sembra essere un problema per loro. Ma i nodi vengono al pettine nel momento del bisogno, quando un malore uccide l’uomo. E Marina si ritrova spogliata di ogni diritto, non essendo legalmente sposata con lui.
Ma in realtà quello che spinge la ex moglie di Orlando ad allontanarla è il fatto che Marina non sia una donna, ma un transgender.
“Una donna fantastica” è un film straziante, tragico, commovente e poetico sulla vera essenza dell’amore, e al contempo su quanto ancora nel 2017 i diritti civili possano essere ignorati e derisi dalla società oltre che dallo Stato.
Marina è vista e trattata come un mostro dalla famiglia di Orlando, rea, secondo loro, di aver traviato il patriarca e di averlo portato sulla strada della perdizione. La stessa polizia riserva alla donna un trattamento da “sospetta criminale”, per i lividi rinvenuti sul corpo del morto – seguito in realtà di una caduta.
Sebastian Lelio si conferma artista dotato di una sensibilità e umanità profonde e di un notevole talento nel raccontare i sentimenti femminili più intimi senza mai cadere nel retorico o risultare eccessivo.
Sebbene il regista abbia voluto porre l’accento sullo “status di transgender” della protagonista e sulle difficoltà di chi si ritrova in questa condizione, il film ha a nostro avviso un messaggio e un respiro più universale. Non si tratta solo di una bella storia d’amore ma anche della storia di una donna coraggiosa che, nonostante tutto, non arretra di fronte a niente e nessuno.
Esistono tante Marine nel mondo, è questo film non potrà lasciare indifferente lo spettatore qualunque sia il suo pensiero o indirizzo politico.
Daniela Vega, praticamente all’esordio, regala un’interpretazione sontuosa, vibrante, carismatica e intensa, sebbene il suo personaggio si esprima più con lo sguardo e con il corpo che con le parole. L’attrice ha conquistato popolarità in Cile grazie al ruolo, commovendo e scuotendo allo stesso tempo l’opinione pubblica.
Anche se appare in poche scene insieme a Francisco Reyes, la loro è una coppia tenera, credibile e convincente.
“Una donna fantastica” è stato candidato agli Oscar come miglior film straniero. Una scelta che condividiamo pienamente, augurandoci che il personaggio di Marina – e la sua storia così contemporanea e forte – possano essere apprezzate anche dal pubblico americano e nostrano.
Il biglietto da acquistare per “Una donna fantastica” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre (con riserva).