Tormentoni alimentari: la dieta vegana

di Federica Zanoni (Kikka)

 

Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, e anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto. (Leonardo da Vinci)

Gli animali sono miei amici… e io non mangio i miei amici. (George Bernard Shaw)

Riso e ceci, piatto vegano
Riso e ceci, piatto vegano

Il mondo contemporaneo si nutre di mode, di tormentoni, anche per ciò che riguarda il benessere e l’alimentazione. Qualche mese fa l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica era concentrata sull’olio di palma e sui grassi idrogenati, adesso siamo passati alla critica della dieta vegana, in particolar modo per quello che riguarda i bambini.

La maggior parte delle persone non sa minimamente di cosa si tratti, eppure prende posizione a prescindere, fa sentire la propria voce, scrive online e sui social. Non c’è niente di male in questo, viva la libertà d’espressione, ma forse sarebbe bene informarsi, prima di parlare.

Il termine veganismo ha origine dalla parola inglese “vegan”, coniata dai due fondatori della Vegan Society, Elsie Shrigley e Donald Watson, il primo novembre del 1944. Proprio in questa data si celebra il World vegan day o Giornata mondiale vegan, istituita nel 1994 da Louise Wallis, allora Presidente della Vegan Society nel Regno Unito.

Il veganismo nasce da una filosofia di vita che si schiera contro qualsiasi forma di violenza verso la natura animale al fine di preservarne la vita e di difenderla dallo sfruttamento insito nell’istituzione degli allevamenti, in particolari quelli intensivi.

Il vegano, quindi, ha un’alimentazione totalmente vegetale – ed è per questo che si differenzia dal vegetariano, che invece non mangia carne, ma può consumare uova, latte, formaggi, miele.

La filosofia vegana prende spunto dalle riflessioni dei filosofi animalisti come Tom Regan e Peter Singer. Lo statunitense Regan nel suo “I diritti animali” afferma che anche gli animali hanno diritti intrinseci in virtù della loro natura di soggetti. Gli animali quindi non possono essere trattati come oggetti e utilizzati in maniera impropria.

L’australiano Singer, invece, nel suo “La liberazione animale”, prova l’esistenza di diritti animali considerando che non esiste una valida giustificazione morale del fatto di non attribuire alla sofferenza degli animali la stessa importanza che si attribuisce a quella degli esseri umani.

Piatto vegano con avocado

La pratica di sfruttamento degli animali che è al centro delle critiche dei vegani è l’allevamento industriale, per il contesto innaturale, le modalità, lo stress e il dolore che gli animali sono costretti a subire, oltre all’uccisione.

Sulla dieta vegana i pareri, anche medici, sono discordanti. Si è detto e scritto molto sui benefici, ad esempio il fatto che abbassi il rischio di tumori e aiuti a combattere disturbi all’apparato digerente, come la gastrite. Una dieta vegana sbilanciata, però, può portare a carenze di elementi fondamentali per il corpo, come minerali e vitamine.

Bisogna tenere presente che lo stile di vita vegano va oltre l’alimentazione, e comporta il rispetto dell’animale e della natura, nella convinzione che tutto ciò che è vivo vada rispettato.

Della cucina vegana fanno parte una serie di alimenti e prodotti, come legumi e cereali, alghe, semi di lino, di sesamo e di zucca, mandorle, anacardi. E naturalmente frutta e verdura, da consumare a seconda della stagione.

Rinunciare a certi cibi deve essere una scelta consapevole e motivata, ma perché non provare qualche ricetta, per iniziare a capire di cosa si tratta prima di criticare senza appello? Non necessariamente vegetale significa non gustoso. Provare per credere.

Per saperne di più: Dieta vegetariana e vegana, è davvero possibile? 


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