Un film di Nia DaCosta. Con Brie Larson, Samuel L. Jackson, Zawe Ashton, Iman Vellani, Teyonah Parris. Azione, 105′. USA 2023
Un antico bracciale viene ritrovato dalla nuova Supremor Dar-Benn degli alieni Kree, che intende farne uso per salvare il proprio pianeta Hala, devastato da una guerra civile. Il ritrovamento causa anche un varco nello spazio che Monica Rambeau, per conto della SABER ossia la divisione spaziale diretta da Nick Fury, si reca a esaminare con i propri poteri. Lo stesso fa Carol Danvers, alias Captain Marvel, dall’altro lato della galassia. Le due, entrambe dotate di abilità connesse allo spettro elettromagnetico e alla luce, scoprono che i propri poteri si sono “intrecciati” a quelli della giovane Kamala Khan, alias Miss Marvel, che non casualmente è dotata di un antico bracciale dalle origini misteriose…
C‘erano una volta gli Avengers, che hanno fatto la fortuna di casa Marvel ma ne stanno anche condizionando l’evoluzione adesso che si sono ritirati…
A quattro anni di distanza da “Endgame”, dopo il quale l’MCU ha oggettivamente faticato a reinventarsi, torna sul grande schermo l’eroina interpretata da Brie Larson, in compagnia di altri due personaggi femminili che finora si erano mossi abbastanza ai margini della scena: Monica Rambeau e Kamala Khan/Ms. Marvel.
“The Marvels” di Nia DaCosta, sequel del fortunatissimo “Captain Marvel” del 2019, campione d’incassi al botteghino, è una pellicola leggera, piacevole e divertente che non impiega molto a entrare nel vivo dell’azione e permette anche a chi non ha visto le serie disponibili su Disney+ di seguire i fatti senza problemi.
Alcune idee sono meravigliose: il pianeta di persone che sanno solo cantare; la stazione spaziale piena di gatti che divorano allegramente mobili e esseri umani. Interessanti anche le coreografie di combattimento: a causa dei poteri connessi delle protagoniste i loro corpi vengono scambiati continuamente e questo contribuisce al dinamismo delle scene.
Bisogna dirlo: quello che accade in “The Marvels” non cambia il corso dell’MCU. Gli eventi più importanti sono contenuti nella scena finale e in quella post-credit, e alcuni passaggi sono gestiti in modo abbastanza superficiale.
Nia DaCosta non insidia i mostri sacri sul podio delle pellicole più amate e riuscite del franchise – ammesso che volesse farlo – ma regala comunque un paio d’ore di intrattenimento nel segno del girls power, alternando in modo piacevole ironia e azione.