Tornano i personaggi che il pubblico ha imparato ad apprezzare in “Prendi e vai”: Sara, la scrittrice che è riuscita a realizzare il suo sogno di pubblicare un libro, e la band che le ha ispirato romanzo e voglia di emergere, i Biancostile.
Cosa succede quando il sogno che avevi si realizza? È davvero così semplice convivere con il successo, trovare nuove motivazioni, quando quello per cui pensi di lottare da sempre non è più un obiettivo fumoso, all’apparenza lontano, ma un dato di fatto? Le domande alla base del secondo romanzo di Concesion Gioviale sono essenzialmente queste.
Sara e i Biancostile sono “arrivati”, ma la storia, invece di essere finita, è solo all’inizio. Il bello di questo libro, per me, è principalmente questo: è reale e realistico, perché parla di quello che succede dopo il “e vissero tutti felici e contenti”. Nelle fiabe, nei film, quando la protagonista corona il suo sogno – d’amore, professionale, dipende dai casi – l’immagine sfuma al nero e scorrono poi i titoli di coda, o si chiude il libro e si va a dormire. Con il lieto fine finisce anche la storia. Per Concesion, e per la sua Sara, non è così. Come accade nella vita vera, il raggiungimento di un traguardo, per quanto importante questo possa essere, non è che una delle tappe dell’esistenza, un passaggio, sempre e comunque. Perché dopo, per le persone in carne e ossa, c’è qualcos’altro.
E allora ritroviamo la protagonista, Sara Rinaldi, con un libro all’attivo e un film ispirato al romanzo che sta sbancando al botteghino. Anche per la band dei Biancostile il libro è stato una rampa di lancio di tutto rispetto: grazie a questo sono diventati star di prima grandezza nel panorama musicale, e adesso un tour mondiale sta per portarli negli stadi più grandi e importanti del globo. Tutto rose e fiori. Se non fosse che Sara, rimasta sola in città, capisce che qualcosa non va. La magia tra lei e i “suoi” ragazzi è come svanita. E Sara si sente persa, disorientata. Ma poi reagisce, come farebbe una persona vera, come facciamo noi tutti i giorni quando qualcosa finisce e qualcosa di nuovo si profila all’orizzonte. Anche se un sogno si è realizzato questo non vuol dire che non ce ne siano altri, che aspettano pazienti di essere inseguiti. E Sara decide di mettersi in gioco, di camminare con le proprie gambe. Come? Facendo progetti! Pensa di aprire una libreria per promuovere gli scrittori esordienti, di riprendere l’università, e perché no, anche di migliorare il proprio aspetto fisico. E magari di trovare l’amore… Pensieri da donna moderna, pensieri che tutti possiamo condividere.
Quello che di questo libro disorienta leggermente – ma affascina anche, allo stesso tempo – è l’intreccio tra realtà e piano narrativo. Il primo capitolo delle avventure di Sara, “Prendi e vai”, di cui questo romanzo è il seguito, esiste davvero, così come esiste la band romana che aiuta la protagonista a uscire fuori dal guscio e via dicendo. Il lettore non può non chiedersi, allora, dove sia il confine tra finzione e realtà. Quanto dell’autrice in carne e ossa – Concesion Gioviale – c’è nell’esperienza di Sara? Quanto quello che viene raccontato nel libro è successo davvero? Ognuno è chiamato a darsi la sua personale risposta. Si può vedere il romanzo come un’opera di fantasia, oppure come il racconto di qualcuno che ce l’ha fatta davvero, nel mondo e non solo sulla carta. Dipende dalla prospettiva che decidete di adottare.