Al cinema: Solo per il weekend

Un film di Director Kobayashi. Con Alessandro Roja, Stefano Fresi, Francesca Inaudi, Matilde Gioli, Marina Rocco. Commedia, 86′. 2015. 

Solo per il weekend, Director Kobayashi

L’equilibrio mentale di uomo è assai fragile, basta poco perché si rompa. Così può capitare di finire risucchiati in un vero e proprio vortice distruttivo, fatto di psicofarmaci, alcool e cibo. Se poi la causa scatenante della crisi è l’insofferenza nei confronti del capo ufficio, è inevitabile che dentro possa accendersi un vero e proprio inferno.

È quello che succede ad Aldo (Roja), giovane e poco stimato scrittore di testi per spot che, stanco di essere umiliato dal suo capo, un giorno decide di fare un colpo di testa in ufficio. Una scelta che lo porta però al licenziamento e all’obbligo di seguire cure psichiatriche farmacologiche.

In poco tempo Aldo diventa dipendente dai farmaci, con gravi conseguenze per la sua psiche e per il rapporto con la moglie Diana (Rocco). La donna, stanca di avere accanto un marito-zombie, incapace di soddisfarla a tutti i livelli, lo abbandona per il weekend.

Aldo, confuso e spaesato dopo la partenza di Diana, rincontra l’amico d’infanzia Ferruccio (Fresi) che ben presto lo coinvolge nelle sue truffe agli anziani. E quando fa la sua comparsa anche Alice (Inaudi), rabbiosa ed eccentrica, il weekend di Aldo diventa davvero movimentato, tra partite di poker truccate, incontri ravvicinati con criminali locali e internazionali, e la conoscenza della bella Melissa (Gioli), studentessa di giorno e dominatrice di notte.

Una commedia particolare per il panorama italiano, che a distanza di mesi dalla presentazione milanese arriva nelle sale italiane per la Universal Picture. Un film che evoca nella mente dello spettatore, in rapida successione, “Una notte da leoni” e “Paura e delirio a Las Vegas”, con ambientazione italiana – milanese, nello specifico – e un taglio tendente al comico.

Il risultato di questa ibridazione di spunti e suggestioni, è originale e frizzante dal punto di vista narrativo, nel complesso ben scritto, anche se risulta un po’ caotico nella struttura e non sempre costante nel ritmo, con una seconda parte più lenta a carburare. Piace il taglio surreale ed eccessivo dato ai personaggi, che spiccano anche per merito degli interpreti scelti, tutti di talento.

La regia di Director Kobayashi (qui potete leggere la sua intervista su Parole a Colori) mostra creatività e talento nel costruire una commedia visionaria e a tratti davvero godibile.

Stefano Fresi si conferma interprete di prim’ordine, capace di reggere con personalità la scena usando anche la sua fisicità; Alessandro Roja e Francesca Inaudi danno prova di solidità artistica e nello stesso tempo di freschezza interpretativa.

Ero curioso di rivedere all’opera Matilde Gioli, dopo averne apprezzato come tanti altri l’esordio nel “Capitale Umano” di Paolo Virzì. In un ruolo completamente diverso, la Gioli dimostra di essere un’attrice di talento, dalle notevoli potenzialità. Ha il dono raro di illuminare la scena e, con personalità mista a fascino, di incuriosire lo spettatore. Una ragazza da continuare a seguire con attenzione e interesse.

Il finale sembra volerci dire che, a volte, l’ispirazione per scrivere un bel romanzo o dare vita al progetto che da tempo ci portiamo dietro senza successo può arrivare proprio dalla realtà da cui abbiamo cercato di prendere, senza successo, le distanze.

 

Il biglietto da acquistare per “Solo per il week end” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.





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