“Se son rose”: un eterno Peter Pan alla prova del tempo che passa

Leonardo Pieraccioni, al tredicesimo film, segna l'atto finale delle sue commedie romantiche

Un film di Leonardo Pieraccioni. Con Leonardo Pieraccioni,  Michela Andreozzi, Elena Cucci, Caterina Murino, Claudia Pandolfi. Commedia, 90′. Italia 2018

Cosa succederebbe se qualcuno mandasse di nascosto alle tue ex, dal tuo cellulare, il messaggio: “Sono cambiato. Riproviamoci”? È quello che è costretto a scoprire il giornalista Leonardo Giustini. Sua figlia, stanca di vedere il padre campione di un’inarrestabile rincorsa al disimpegno, decide di mandare il fatale messaggino. E come zombie usciti dalle tombe dell’amore, alcune delle ex incredibilmente rispondono e quella che era nata come l’innocua provocazione di un’adolescente si trasforma in una macchina del tempo. Per Leonardo, barricato nel fortino delle sue pigre certezze tra divano, involtini primavera e computer, sarà un emozionante e divertente viaggio nel passato e nel presente.

 

Cosa succederebbe se ricevessi, dopo anni di silenzio, un messaggio da un tuo ex con scritto: “Sono cambiato. Riproviamoci”? È da questa premessa che prende le mosse “Se son rose”, la tredicesima fatica di Leonardo Pieraccioni.

Leonardo, giornalista cinquantenne divorziato, ha da tempo rinunciato all’amore, preferendo vivere rapporti “liberi” con donne più giovani. Sarà la figlia 15enne Yolanda a fargli intraprendere un “viaggio nel tempo”, alla ricerca delle cause che quel vero amore lo hanno soffocato e fatto finire anzitempo.

Autobiografico e vicino ai temi che da sempre ha affrontato, “Se son rose” può essere considerato l’atto finale della commedia romantica alla Pieraccioni. Dopo aver declinato l’amore in tutte le sue forme ed essersi barcamenato tra donne bellissime e giovanissime, a cinquantanni il regista e attore toscano scopre che un solo amore dura davvero nel tempo: quello per un figlio.

Se il protagonista Leonardo è un piacione, eterno Peter Pan, sono soprattuto le donne a brillare in questo film corale. Se Caterina Murino e Antonia Truppo riescono a rendere riconoscibili le due ex, strappando più di una risata, Claudia Pandolfi è realistica e credibile nel ruolo di Fabiola, mamma di Yolanda, Michela Andreozzi è intensa in quello di Angelica, primo amore del protagonista, e Gabriella Pession è un’Elettra schizzata e divertentissima.

Insomma, dopo alcune pellicole non esattamente riuscite, “Se son rose”, seppure con qualche difettuccio nella trama e qualche stereotipo di troppo, è un film divertente, leggero e godibile. Perfetto per il mese di dicembre.

 

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